giovedì 28 luglio 2016
Dopo gli ultimi attentati in Europa intensificati i controlli. Il sindaco: maggiore collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine
Milano, nuove misure per la sicurezza
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Impiego di forze speciali e più presenza sul territorio da parte delle forze dell’ordine. E ancora: indagini approfondite perché nulla deve sfuggire. Non solo, a tenere alta l’attenzione devono essere anche i cittadini. «Vorrei sottolineare un fatto che non è stato abbastanza sottolineato – ha detto il sindaco Beppe Sala a margine della commemorazione per la strage di via Palestro, sul falso allarme bomba di due giorni fa in stazione centrale – e cioè che il meccanismo di identificazione del pacco nasce da una segnalazione di un cittadino, dal pronto intervento di Atm e da un sistema di telecamere che funziona». Quindi, per il primo cittadino l’invito è questo: «Senza drammatizzare sono le forze di polizia che devono tenere gli occhi aperti, ma anche la città. Segnalare senza enfatizzare troppo le cose, ma con buon senso ogni situazione anomala. I milanesi possono stare tranquilli perché c’è un sistema che li protegge ed è sempre in allerta».Così a poche ore dalla scia di attentati che ha colpito l’Europa anche Milano fa i conti con il rischio attentati kamikaze di matrice islamica. Istituzioni e forze dell’ordine stanno cercando nuove soluzioni per affinare i dispositivi già in funzione in città. «Il territorio è sicuramente vigilato», ha confermato l’altro giorno il prefetto Alessandro Marangoni, al termine di un incontro sui profughi con Mario Morcone, capo dipartimento per l’immigrazione del Viminale e il sottosegretario agli Interni Domenico Manzione. E la conferma che a Milano si stia facendo di tutto è arrivato anche dal ministro alla Difesa Roberta Pinotti: «Le nostre forze speciali delle forze armate stanno lavorando insieme a quelle di polizia e carabinieri. Dopo di che nessun paese è a rischio zero». E nell’affinare "il modello per sicurezza" prosegue anche l’attività delle Istituzioni, non senza difficoltà di coesione tra enti che sono governati da diversi schieramenti politici. E la diversità di venduta si registra sia nella gestione dei profughi - dove alla fine è sempre la Prefettura di Milano a dover fare da raccondo -, sia per la regolamentazione dei nuovi di culto. A Milano, il Comune con Anna Scavuzzo vorrebbe far ripartire il bando che è fermo al palo per alcune irregolarità amministrative e per gli effetti della legge anti moschee voluta dalla Regione. Norma che tuttavia il governatore Roberto Maroni vorrebbe inasprire ancora di più. E sempre ieri in Consiglio regionale è arrivato l’ok dell’Aula - tranne il Movimento cinque stelle - all’ordine del giorno della Lega Nord per la "deradicalizzazione islamica". Con il documento «si impegna» infatti la giunta di Roberto Maroni in primo luogo a «mettere a disposizione personale qualificato per incrementare il numero degli interpreti presenti nelle Forze dell’Ordine e di Polizia Locale» in modo da «intensificare l’attività di controllo e prevenzione nei confronti dei soggetti ritenuti vicini al mondo dell’estremismo islamico e del terrorismo».
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