venerdì 27 maggio 2016
La tendopoli lungo il fiume Roja ospita un centinaio di migranti. Dovrà essere liberata entro 48 ore. Critiche sul ministro dell'Interno Alfano. 
Soccorsi 4000 migranti, nuove vittime 
Profughi a Ventimiglia, ordinato lo sgombero
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Igiene, sanità, incolumità pubblica e sicurezza urbana: queste le ragioni dietro l'ordinanza del sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, che ha disposto lo sgombero della tendopoli sul fiume Roja in cui vivono nel degrado un centinaio di migranti. Una situazione che il comune ha già vissuto un anno fa quando centinaia di profughi si accamparono sugli scogli e in pineta con la speranza di entrare in Francia.

Ieri per protestare contro la nuova emergenza il sindaco Pd e 11 consiglieri di maggioranza si sono autosospesi dal partito, accusando il Pd nazionale, quello regionale e il governo di non aver risolto la vicenda. La decisione è stata presa alla luce delle direttive del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, dopo l'esposto presentato dagli abitanti di un quartiere vicino agli accampamenti e un sopralluogo dell'Asl che ha constatato l'assenza di servizi igienico sanitari, di approvvigionamento di acqua potabile e la mancanza di sufficienti condizioni abitative.

"Gli insediamenti - è scritto nell'ordinanza - risultano causa di evidente grave pericolo per la salute della popolazione con rischio di trasmissione di malattie. Gli accampamenti costituiscono grave pericolo per la salute e l'incolumità pubblica, nonché per gli occupanti stessi". Il provvedimento precisa che: "Nonostante lo stato di bisogno dei medesimi, la situazione di degrado e pericolo non può permanere ulteriormente. La non ottemperanza alla presente ordinanza, nel termine stabilito, comporterà, ai sensi di legge, la rimozione coattiva con l'impiego della forza pubblica".

Molte le critiche all'indirizzo del ministro dell'Interno Alfano colpevole di aver chiuso il centro di prima accoglienza destinato solo ai migranti disposti a farsi identificare e quindi giudicato inutile: "A Ventimiglia stiamo parlando di 120 migranti, mentre ne stiamo soccorrendo e salvando a migliaia e tutti dovrebbero avere questo senso del contesto complessivo nel quale l'Italia si trova - ha replicato il ministro a margine della firma di un protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. - Il centro di Ventimiglia fu aperto per un'emergenza e dunque non aveva e non ha ragione di rimanere aperto adesso. Sullo sgombero ha già detto tutto la Prefettura e noi ci richiamiamo a quanto ha comunicato. È quella la nostra linea. A Ventimiglia dobbiamo evitare che arrivino i migranti, conoscendo bene, però, la difficoltà del compito. La nostra linea non cambia e avremo successo. Tutti i rappresentanti delle istituzioni diano una mano se hanno voglia di avere successo".

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