lunedì 23 maggio 2016
​Presentata alla Corte suprema indiana la richiesta del rientro in patria del fuciliere. Il 26 maggio la decisione.
Marò, l'Italia preme per il rientro di Girone
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La Farnesina rende noto che l'Italia ha presentato oggi alla sezione feriale della Corte Suprema indiana la richiesta di attuazione urgente della decisione del Tribunale arbitrale de l'Aja del 29 aprile scorso, per consentire il rapido rientro in patria del Fuciliere di Marina Salvatore Girone. Secondo il Tribunale arbitrale, infatti, Italia e India sono chiamate a cooperare per definire le condizioni e le modalità  del rientro e della permanenza nel nostro Paese di Girone, in pendenza della procedura arbitrale che dovrà decidere sulla controversia giurisdizionale nel caso della Enrica Lexie. La data dell'udienza della Corte Suprema indiana fissata per l'esame della questione è giovedì 26 maggio. Girone da anni è costretto a vivere in India, a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, con due bambini ancora in tenera età, in libertà condizionata e obbligato alla dimora nella dependance dell'ambasciata italiana a New Delhi. La Farnesina ha lavorato con caparbietà al suo rientro e a inizio maggio ha messo a segno un punto a suo favore quando all'Aja, la Corte permanente di Arbitrato, ha stabilito che Girone deve attendere in Italia la conclusione dell'arbitrato presso gli stessi giudici su chi (Italia o India) abbia la giurisdizione sull'omicidio dei due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel 2012: deve rientrare "per motivi umanitari", hanno stabilito i giudici, proprio come sosteneva l'Italia. Nell'ordinanza resa nota il 3 maggio il tribunale arbitrale ha ordinato anche a Italia e India di collaborare per definire le modalità di rimpatrio del fuciliere di Marina: proprio le condizioni di rientro devono adesso essere convalidate dalla Corte Suprema di New Delhi giovedì prossimo.
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