venerdì 7 dicembre 2012
Il direttore dei Monopoli (nella foto) chiede più controlli. Verso la tracciabilità delle giocate su Internet: «Attivare avvisi dissuasivi e in casi estremi, ove sarà ammesso normativamente, il blocco della possibilità di continuare a giocare».
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L'AZZARDO NON È UN GIOCO: VAI AL DOSSIER
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​Le mille nuove sale per il poker? «Non ci saranno. Ne una ne mille. La legge le prevede fin dal 2009, ma mancano i regolamenti attuativi e poi ci sono una serie di problemi da risolvere. Non credo che ciò avverrà nel giro di pochi mesi e men che meno in tempo per il decreto Milleproroghe». Il pericolo, per ora, è scampato. Lo assicura Luigi Magistro, direttore generale dei Monopoli di Stato, che ad Avvenire dice di voler mettere un freno al dilagare dell’azzardo patologico, causato anche dall’esistenza «di un segmento di illegalità ancora troppo esteso».Si era parlato di un imminente bando di gara per assegnare le licenze a gestori del poker dal vivo. Quali sono vostri piani?Lo ribadisco: non è previsto nulla. Immaginare di poter offrire da un giorno all’altro un nuovo gioco, nel quale i concorrenti non si misurano con una macchina, ma tra di loro attorno ad un tavolo non è una cosa semplice. Si tratta di una situazione complicata da gestire. Bastano un paio di interrogativi: chi controllerà le giocate? Chi sorveglierà la regolarità delle partite? Fino a quando non saranno trovate risposte precise, non ci saranno sale per il "poker live". E non credo che ciò, se mai avverrà, si potrà realizzare nel giro di pochi mesi.Intanto aumenta l’offerta, tanto nei centri scommesse quanto su internet. Dove volete arrivare?Faccio una premessa. Non è vero che abbiamo autorizzato mille nuovi giochi su internet, ma un solo gioco, la slot-machine on line, che però può avere diverse varianti. Tuttavia non mi nascondo dietro alla questione, perciò dico con franchezza che è venuto il momento di una riflessione su di un ulteriore aumento delle tipologie di gioco legale. Ne abbiamo già molte e dobbiamo valutare come renderle più sicure, anche in termini di prevenzione di eventuali patologie connesse al gioco.Dalle associazioni per il recupero dei giocatori compulsivi si leva un grido sempre più angosciante. Dalle macchinette nei bar alle sale da gioco, sembra sia in atto la colonizzazione di "azzardopoli".Condivido l’opportunità di una regolamentazione del posizionamento dei punti di offerta di determinati giochi (in specie le slot machine) che tenga conto della presenza di luoghi sensibili, come del resto già previsto dal recente decreto legge Balduzzi, che ha disposto la pianificazione di una progressiva riallocazione che tenga conto della dislocazione territoriale delle scuole, delle strutture sanitarie e dei luoghi di culto. In proposito andrei anche oltre. Il problema non è solo nel posizionamento dei punti di gioco, ma anche nella professionalità, e responsabilità, di chi li gestisce.Cosa propone?Oggi l’esercente può essere chiunque non abbia precedenti penali specifici, ma non basta. Penso che debba trattarsi di qualcuno preparato ad individuare e trattare – a livello di primo intervento – eventuali patologie specifiche. In sostanza stiamo valutando un percorso minimo di formazione obbligatorio per chi opera in un settore tanto delicato.Non è illusorio pensare che i gestori debbano scoraggiare i loro stessi clienti? E poi come si potrebbe fare con il gioco on line, dove tutto avviene a distanza?Gli esiti dell’operazione resa nota ieri da noi insieme alla Guardia di finanza (leggi servizio a fianco, ndr) conferma l’utilità dei controlli previsti dal decreto Balduzzi. Quanto a quello su internet, è l’unica forma di gioco che ci consente di valutare concretamente il comportamento dei giocatori, allo scopo di individuare, insieme a chi si occupa scientificamente del tema, situazioni di gioco compulsivo. Lo stiamo già facendo per i giochi on line esistenti da tempo, e lo faremo immediatamente per le slot machine online da alcuni giorni. Molto presto forniremo i primi risultati di queste verifiche».Però il numero di scommettitori cronici è in crescita. Come pensate di dissuadere i "malati di slot"?Il gioco on line si presta, per esempio, ad interventi più immediati di prevenzione del gioco patologico, rispetto a quello fisico. Penso ad avvisi dissuasivi e, in casi estremi, ove sarà ammesso normativamente, al blocco della possibilità di giocare.Come funziona il sistema dei controlli?Una parte consistente delle verifiche si concentra sui punti di offerta illegali che vengono scoperti con sempre maggiore frequenza. I controlli riguardano innanzitutto e sempre la verifica della eventuale presenza di minori. Quindi la regolare autorizzazione dell’esercente e tutti gli adempimenti previsti.Qual è la violazione riscontrata più di frequente?Per le slot machine viene verificato il collegamento in rete ed il regolare funzionamento degli apparecchi. I risultati, purtroppo, portano spesso a constatare irregolarità di vario genere, anche gravi. Dico purtroppo, perché ciò denota l’esistenza di un segmento di illegalità ancora troppo esteso. Dobbiamo quindi impegnarci tutti sempre di più per garantire che l’illegalità venga ridotta ed agire con la massima determinazione per estirpare completamente ogni possibilità di gioco minorile.Avete allo studio altri interventi?Se emergerà la persistenza di questo fenomeno siamo pronti a proporre un ulteriore inasprimento delle sanzioni, già pesanti, fino alla revoca definitiva dell’autorizzazione a detenere nel locale le slot machine.​​​
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