sabato 27 aprile 2013
​Un concorso internazionale per stilisti o studenti di moda: occorre disegnare abiti, gonne, pantoloni e giacche fashion ma "accessibili", cioè con tutti gli accorgimenti necessari per essere indossati con facilità da chi ha un handicap.
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Abiti facili da indossare e da togliere, tagli che si adattano alle esigenze di chi siede in carrozzella, gonne, pantaloni e camicie con speciali accorgimenti per chi ha difficoltà motorie e fisiche. Anche la moda può essere inclusiva, e avere un occhio di riguardo per la disabilità: una sfida per stilisti o aspiranti tali e studenti di moda. La lancia l'assessorato ai Diritti delle persone disabili del governo di San Paolo, in Brasile, insieme con l'associazione italiana Atlha, che si occupa di tempo libero per l'integrazione dei disabili. I partecipanti hanno tempo fino al 22 agosto per iscriversi e consegnare i disegni (http://modainclusiva.sedpcd.gov.br): l'idea è di "progettare" abiti fashion per le persone che hanno deficit visivi, che hanno una sola gamba, che non possono muoversi senza bastone o sedia a rotelle. Occorre, dunque, concentrarsi sui dettagli e legarli alla parola "accessibilità": giacche, mantelli, maglioni, gonne, pantaloni e abiti dovrano essere pensati con quei piccoli accorgimenti che facilitano la vita, senza perdere di vista però il desiderio di seguire la moda.

Il concorso, giunto alla sua quinta edizione, è internazionale: sono stati coinvolti, oltre a Brasile e Italia, anche Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Spagna, Argentina e Cile. I migliori modelli - ne saranno scelti circa 30 - sfileranno l'11 ottobre in occasione di Reatech (www.reatechitalia.it), la rassegna italiana dedicata al mondo della disabilità, indossati da modelli e modelli con diverse disabilità. Il casting è a cura di Atlha, che sceglierà tra le tante persone che frequentano le attività dell'associazione.I 20 abiti finalisti, invece, sfileranno a San Polo il prossimo novembre, nel corso del Foro Internazionale di Moda inclusiva. I disegni saranno giudicati da una Commissione, che valuterà l'adattabilità alle esigenze particolari delle persone con disabilità, il grado di innovazione e creatività, lo stile, i tessuti usati e la funzionalità.

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