sabato 22 ottobre 2016
​Lo dice Eurostat. Preferiscono restare a casa con i genitori piuttosto che andare a vivere da soli. Ma non si tiene conto fino in fondo delle motivazioni.
EDITORIALE Non è la cicogna a portare i mammoni (Massimo Calvi)
Giovani italiani, i più mammoni d'Europa
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​Oltre due terzi dei "giovani adulti", ovvero coloro che hanno tra i 18 e i 34 anni, in Italia vive a casa con i genitori, una percentuale (67,3%) che nel 2015 cresce rispetto al 2014 e si conferma al top nell'Unione europea (dietro solo alla Slovacchia) con quasi 20 punti di differenza rispetto al 47,9% medio europeo. Lo rileva Eurostat secondo il quale il divario cresce ancora nella fascia tra i 25 e i 34 anni. In questa fascia i giovani a casa con mamma passano dal 48,4% del 2014 al 50,6% a fronte del 28,7% in Ue e del 3,7% in Danimarca. La percentuale dei giovani adulti che vivono a casa con i genitori è cresciuta di quasi due punti tra il 2014 e il 2015 passando dal 65,4% al 67,3% mentre in Ue è scesa passando dal 48,1% al 47,9%. L'Italia è superata per percentuale di mammoni solo dalla Slovacchia (69,6%) e seguita da Malta (66,1%) mentre è molto lontana dalla Francia (34,5%, dato in calo), dalla Germania (43,1%) e dal Regno Unito (34,3%) ma soprattutto dalla Danimarca (19,7%). La tendenza dei giovani italiani a non lasciare la casa dei genitori è ancora più evidente nella fascia tra i 25 e i 34 anni, ovvero quella nella quale si sono terminati gli studi e si dovrebbe cominciare a lavorare. In Italia, anche a causa della scarsa occupazione dei giovani, la percentuale di coloro che sono tra i 25 e i 34 anni e vivono con i genitori ha raggiunto il 50,6% (era al 44% nel 2011) con quasi 22 punti in più rispetto alla media europea (dietro solo alla Grecia con il 53,4%). La distanza è siderale rispetto ai paesi del Nord Europa (3,7% la Danimarca, 3,9% la Svezia) ma anche rispetto alla Francia (10,1%, in calo di un punto), il Regno Unito (16%) e la Germania (19,1%) mentre la Spagna è al 39,1%. Se si guarda alla fascia dei più giovani (18-24 anni) vive in casa il 94,5% del totale (79,1% in Ue) mentre tra i 20 e i 24 anni la percentuale scende al 93% (è al 59,8% in Francia). Sono mammoni soprattutto i maschi con il 73,6% del totale tra i 18 e i 34 anni (quasi 3 su 4), in crescita dal 71,8% del 2014. La percentuale di quelli tra i 25 e i 34 anni cresce dal 56,8% al 59,3% con oltre 24 punti in più rispetto alla media europea. Le donne in questa fascia di età restano a casa nel 41,7% dei casi. Ma non tutti quelli che restano a casa con i genitori lo fanno in assenza di un'occupazione: il 40,3% di quelli che vivono con i genitori in questa fascia di età - rileva Eurostat - lavora full time mentre il 18,8% si dichiara ancora studente e il 24,3% si dice disoccupato. Sarebbe però interessante fare delle ricerche statistiche mettendo in parallelo più dati, considerando ad esempio il costo di una casa rispetto allo stipendio. A Milano, è noto, gli stipendi sono bassi e anche un monolocale è molto caro. Magari può significare qualcosa. Insomma bisognerebbe capire bene il perché del fenomeno e delle sue motivazioni. Altrimenti rischia sempre di essere la statistica del mezzo pollo pro capite. Anche se c'è chi non mangia per niente.
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