sabato 8 ottobre 2016
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Le persone con la sindrome di Down hanno diritto a un lavoro, all’autonomia, a un progetto di vita attivo. Obiettivi senz’altro possibili, a patto però che la società sia aperta alla diversità e sia diffusa un’informazione corretta, cominciando dalle diagnosi prenatali. Lo ribadisce CoorDown Onlus, il coordinamento nazionale delle associazioni di persone con sindrome di Down, in occasione della Giornata nazionale in programma domenica. «L’emergenza oggi – spiega il presidente Sergio Silvestre – è legata alla fase post-scolastica: in Italia molti ragazzi Down riescono a completare i cicli scolastici obbligatori, in alcuni casi anche le superiori, e abbiamo anche studenti iscritti all’università. Ma nell’inserimento lavorativo i nostri sono più penalizzati: il tasso di disoccupazione è intorno al 76%». Per le persone affette da questa sindrome è necessario un «percorso di collocamento mirato. Molti adulti sono preparati e formati, per esempio nel settore alberghiero e della ristorazione. Eppure le offerte di lavoro si fermano al 12-13%». E non si tratta solo di una questione legata alla crisi economica. Il vero problema, rimarca Silvestre, è piuttosto dovuto alla mancanza di «servizi pubblici per il percorso di accompagnamento e collocamento. Tant’è vero che in alcune parti del nord, là dove esistono, l’occupazione è del 95%». Altra lacuna è poi l’informazione, spesso carente. Come nel caso degli screening prenatali con diagnosi positiva. In questi casi «sarebbero necessari operatori preparati, in grado di dare corrette informazioni alle mamme nell’eventualità di una nascita "non perfetta"».
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L’appuntamento è dunque per domenica 9 ottobre: in oltre 200 piazze di tutta Italia in prossimità di chiese e centri commerciali i volontari e le famiglie delle associazioni aderenti al CoorDown offriranno un messaggio di cioccolato in cambio di un contributo. I fondi raccolti saranno utilizzati per finanziare i progetti di autonomia organizzati sul territorio e dedicati a giovani e adulti con sindrome di Down.
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