mercoledì 11 aprile 2012
«Il 26% di chi gioca a rischio dipendenza». Il Forum provinciale delle famiglie sollecita i genitori a vigilare sulle abitudini dei figli. Il Comune corre ai ripari e prevede una distanza minima di 500 metri tra i locali da gioco e le scuole.
In due mesi spesi 3,3 miliardi
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​Il tintinnio delle monetine “regalate” dalle slot machine affascina i giovani trentini: uno su quattro risulta essere giocatore a rischio di dipendenza patologica. L’allarme ha trovato una risposta pronta da parte del Comune di Trento, seguito a ruota da altre amministrazioni vicine, che ha messo a punto misure vincolanti per contrastare il dilagare delle opportunità di gioco. «Gli ultimi dati descrivono un forte aumento del fenomeno nella nostra regione – spiega l’assessore alle attività economiche Fabiano Condini – e indicano che i soggetti più fragili sono proprio i giovani: il 64% dei ragazzi e il 50% delle ragazze hanno praticato nell’ultimo anno giochi in cui si puntano soldi. E tra chi gioca il 26% risulta essere a rischio». La fonte è l’autorevole rapporto Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) che ha fornito agli amministratori un dettagliato quadro della “hit parade” dei giovani trentini: al primo posto ci sono giochi a vincita immediata, come il gratta e vinci e il lotto istantaneo, seguiti dal poker texano, lotto e superenalotto, video poker, slot machine fino alle scommesse più classiche. Colpisce anche il dato che vede i giovani dilettarsi davanti al monitor in casa, naturalmente su internet e nelle sale giochi, ma principalmente nei luoghi di aggregazione tradizionali più diffusi nelle valli dolomitiche come i bar, i tabacchi e i pub in cui le “macchinette” sono diffuse «come i funghi» (dicono qui) negli ultimi 5 anni. Tanto che l’assessorato provinciale alla salute ha varato una campagna dal titolo “Giochi con la testa o ti giochi la testa”, rafforzando i servizi di prevenzione.«Non esiste un gioco d’azzardo sicuro e la diffusione purtroppo è capillare anche fra i giovani – commenta Luciano Flor, direttore dell’Azienda provinciale dei servizi sanitari – per cui siamo impegnati in un’opera intersettoriale».Il Comune di Trento è stato sollecitato ad agire dall’ordine del giorno del maggio 2011 con cui il Consiglio lo impegnava ad un’azione concreta. «Abbiamo predisposto un regolamento più restrittivo rispetto a quello suggerito dalla Provincia nell’ultima finanziaria – spiega Condini –. Quindi le nuove istallazioni di slot e video lottery terminal dovranno rispettare una distanza minima di 500 metri dai luoghi considerati sensibili, vale a dire istituti scolastici, residenze sociosanitarie e luoghi ricreative per giovani e anziani. Abbiamo infatti tenuto conto del particolare tessuto urbano della città, dove i giovani si spostano con facilità grazie ai collegamenti pubblici».La misura prevista dalla Giunta comunale di Trento (adottata con la stessa entità anche dal comune di Arco, vicino al lago di Garda, e addirittura triplicata dalla borgata di Mezzocorona, con divieto fino a 1500 metri) va oggi in commissione ed entro due settimane dovrebbe trovare il via libera del Consiglio. «C’è un consenso trasversale, visto l’ordine del giorno dello scorso anno – osserva l’assessore Condini – anche se tutti sappiamo che questo provvedimento non sarà esaustivo per contrastare la dipendenza dal gioco d’azzardo».Mentre il Forum provinciale delle famiglie ha pubblicato una nota per richiamare alla «vigilanza» delle famiglie, bar ed edicole di Trento hanno ricevuto la visita a sorpresa di una pattuglia della polizia comunale con il compito di censire gli apparecchi esistenti. Una misura imposta dalla Provincia autonoma per quel monitoraggio indispensabile anche per rendere operativi i regolamenti comunali che impediscono nuove istallazioni.
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