giovedì 14 giugno 2012
​La ludopatia come malattia, sanzioni amministrative e penali sul gioco, divieto di pubblicità ingannevole e stretta sulle concessioni: questi i punti di fondo del testo adottato dalle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato.
SECONDO NOI Investimento sul futuro
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Il Senato batte un colpo e adotta finalmente un Testo unico sul gioco d’azzardo che, pur presentando lacune, diventa base per la discussione di un disegno di legge. Ieri le commissioni Giustizia e Finanze hanno accolto il provvedimento redatto da Laura Allegrini (Pdl) e Lucio D’Ubaldo (Pd) che recepisce diversi punti di quattro disegni di legge giacenti in Parlamento. Il dibattito procede oggi.Da segnalare anzitutto la proposta di inserimento della ludopatia, la dipendenza da gioco, tra le patologie trattate nei livelli essenziali di assistenza, parificata ad alcolismo e tossicodipendenza. I giocatori compulsivi avrebbero diritto a trattamenti di cura e riabilitazione a carico del Fondo nazionale sanitario e del Fondo sociale finanziati con due canali. Anzitutto con destinando lo 0,1 per cento della quota di giocate destinate ai concessionari. Una cifra importante, considerato che nel 2011 sono stati spesi 80 miliardi in lotterie, slot machine, poker, scommesse e giochi, di cui solo l’11% è finita nelle casse erariali. Ma già nella prima discussione di ieri i primi richiami alla cautela sono stati avanzati dai senatori proprio su questo punto. La lobby dei concessionari è infatti molto potente in quello che è ormai il primo paese al mondo nella spesa pro-capite per il gioco d’azzardo. Alla somma si aggiungerebbero le entrate «derivanti dalla riscossione di sanzioni amministrative pecuniarie» comminate a chi gioca con operatori non autorizzati, anche on line. Il Testo unico propone infatti di inasprire le multe per i giocatori del settore illegale e le pene per chi opera nel "nero" (fino a quattro anni di reclusione per importatori e installatori non autorizzati), forma collaudata di riciclaggio. E viene accolta la proposta del terzo settore di istituire presso il Ministero della salute un Osservatorio nazionale per monitorare le dipendenze da gioco e i costi sociali.Si introduce inoltre – in forme da esplicitare – il divieto di pubblicità ingannevole. Il testo vieta infatti la pubblicità «diretta o indiretta, realizzata in qualsiasi forma, volta a favorire l’accesso al gioco d’azzardo» con sanzioni da 10mila a 30mila euro. Previste anche misure di protezione dei minori (a cui il gioco resta vietato) e di soggetti vulnerabili, che potrebbero tradursi in avvertenze sui rischi per la salute stampate sulle macchinette e nell’obbligo di passare sul terminale la tessera sanitaria. Mancano invece accenni sui poteri dei sindaci di decidere la collocazione delle sale giochi - materia che ha provocato numerose controversie giudiziarie – mentre il Testo prevede interventi sulle procedure di rilascio e di rinnovo delle concessioni. Tutti i soggetti partecipanti a gare nel settore dei giochi pubblici dovrebbero dichiarare i nominativi dei soci che detengono quote societarie superiori al 2%, pena l’esclusione dalla gara in caso di dichiarazioni fasulle. Il provvedimento introduce poi misure per una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari, con la registrazione dei «movimenti relativi a concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere» su conti correnti bancari o postali dedicati. Previsto il blocco dei trasferimenti di denaro a favore di soggetti che operano sul web o in tv sprovvisti della concessione dei Monopoli di stato. Viene infine proposta l’istituzione di un registro scommesse e concorsi ove annotare l’ammontare di somme giocate e vincite pagate.
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