venerdì 31 ottobre 2014
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"È stata una sentenza che non ci aspettavamo, una negazione totale della responsabilità dello Stato": così Giovanni Cucchi, il padre di Stefano, il geometra romano morto dopo una settimana dall'arresto, nel reparto protetto dell'ospedale Pertini di Roma, ha commentato la sentenza di secondo grado, che oggi per quella morte, ha assolto tutti e 12 gli imputati. "Per i giudici non è successo nulla, allora cosa significa, che torniamo a casa e troviamo Stefano vivo, Stefano è entrato in quelle mura, dove doveva essere protetto dallo Stato, ed è uscito cadavere massacrato. Vogliamo giustizia", ha affermato Giovanni Cucchi, annunciando sia il ricorso alla Cassazione che alla Corte di giustizia europea avverso la sentenza. "È stato pestato, massacrato, ci sono le foto che lo testimoniano, noi non ci fermeremo mai, vogliamo la verità", ha aggiunto, sostenendosi al marito, la madre di Stefano, Rita Calore, che seppure commossa ha detto: "Io credo ancora nella giustizia, anche se finora, oggi, giustizia non è stata fatta".
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