martedì 2 febbraio 2016
Il segretario generale della Cei ad Abano Terme: le famiglie composte da padre, madre e figli sono maggioritarie, ma non sono tra le priorità. «Serve un cambio di passo». (Paolo Viana)
Galantino: sulla famiglia la politica è strabica
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L’osservazione non si fonda sulla fede, ma sulla statistica: «È strabismo questo non prendere atto della situazione reale della famiglia in Italia: le famiglie composte da padre, madre e figli sono assolutamente maggioritarie rispetto a tutte le altre “forme”, eppure quanto investono i nostri governanti per tenere viva questa realtà viva e produttiva? Nell’agenda politica la famiglia non è certamente la prima preoccupazione». Il Family Day è solo uno dei punti toccati da monsignor Nunzio Galantino nella lunga intervista condotta dal vaticanista della Stampa Andrea Tornielli oggi pomeriggio, all’apertura del Seminario nazionale di pastorale sociale ad Abano terme, sul tema "Vie Nuove per abitare il sociale". Ma su questo argomento il segretario generale della Cei è stato particolamente esplicito nell’invocare un cambiamento di passo (e di visione) e nel chiederlo sia alla società italiana che alla Chiesa, cioè al suo “interno”. Già, perché lo strabismo denunciato nel dibattito sulla famiglia si riscontra “anche al nostro interno”, come ha detto, ma è soprattutto “a livello politico che non ci si rende conto di come essa sia necessaria per la tenuta della società e si continui a parlarne come se fosse solo un bene della Chiesa: ciò è sbagliato” ha dichiarato Galantino. Il dibattito, seguito anche via twitter (#abitareilsociale), ha toccato i diversi fronti caldi del dopo Convegno ecclesiale di Firenze. Tra l'altro, il segretario generale della Cei ha chiesto una maggiore equità nel valutare ciò che la Chiesa fa con l'8 per mille ("A fronte del miliardo che riceve ogni anno, in attività sociali ne restituisce undici volte tanto! Ed è una stima al ribasso...").
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