mercoledì 14 agosto 2013
​Ieri il nostro quotidiano denunciava la revoca di un progetto per le coppie da parte dell’amministrazione comunale. Oggi la replica dell’assessorato capitolino e il nuovo annuncio delle associazioni familiari.
IL DIRETTORE RISPONDE Comune di Roma e tutela delle famiglie
Comune di Roma, politiche familiari in retromarcia
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Al di là della politica. La questione di fondo è che, adesso, alcune migliaia di coppie romane non avranno un servizio gratuito di sostegno alla stabilità della relazione. E allora, mentre il Comune di Roma, che il 5 agosto ha annullato un bando già affidato per il progetto "Famiglia a 360°", giustifica il dietrofront con generiche motivazioni economiche, il vincitore di quel bando, il Forum delle Associazioni familiari del Lazio, già pensa al ricorso amministrativo. Ed ha, comunque, tutta l’intenzione di non lasciar cadere il progetto nel vuoto, facendo partire i corsi d’aiuto ai coniugi con i propri mezzi. «Non sarà certo ai livelli di quello pianificato con il Comune - mette le mani avanti la presidente del Forum, Emma Ciccarelli - ma vogliamo dare una risposta a quanti non hanno i soldi per rivolgersi a consulenti familiari una volta in crisi». L’idea è di orientare l’amarezza e la delusione «in modo positivo», senza però abbandonare l’ipotesi delle vie legali nei confronti dell’amministrazione comunale. Dal dipartimento capitolino alla famiglia, a richiesta di spiegazioni in via ufficiosa, le hanno fatto capire che la retromarcia è un «gesto politico», ma a rimetterci sarà la famiglia, di destra e di sinistra. Nel direttivo di settembre del Forum, così, si deciderà se avviare il «ricorso amministrativo» per i costi che ha già sostenuto consegnando il bozzetto del vademecum all’assessorato competente. E, assicura, «valuteremo come non dissipare questa buona idea». Il progetto, infatti, prevedeva non solo lezioni prematrimoniali di economia domestica e psicologia di coppia, in via sperimentale per i giovani del municipio XIII di Roma (Acilia- Ostia), ma anche un volumetto a fumetti con consigli pratici per la vita coniugale donato a tutte le 20mila coppie che si uniscono in matrimonio ogni anno nella Capitale. Il nodo cruciale, insomma, non è solo l’impegno già profuso per programmare l’iniziativa, ma anche il tempo che passerà per avere un nuovo bando simile a livello comunale. «Non meno di un anno», dice Ciccarelli.Resta il fatto che definanziare un bando già assegnato è un gesto scorretto, soprattutto «dal punto di vista politico e di rapporti con il mondo dell’associazionismo»: l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, non è stupito di quello che definisce l’«ultimo atto contro la famiglia» della giunta guidata da Ignazio Marino. Già «a livello terminologico» la parola famiglia è sparita dall’organizzazione comunale, esordisce, «visto che è svanito l’assessorato ad hoc». Poi, è scomparso il Quoziente Roma per l’Imu sulla prima casa - «la delibera è stata portata in Giunta, ma non ancora in Consiglio comunale» dice Alemanno - per quello sui rifiuti «non si ha alcuna notizia». Dunque, è congelato. Ora anche l’annullamento di un progetto messo già a bilancio. «Dal punto di vista legale si può fare - ammette - però chiaramente è di cattivo gusto». Anche perché, va bene la questione delle priorità, ma evidentemente «la famiglia non lo è per questa amministrazione». A non andar giù all’ex primo cittadino è soprattutto il fatto che, mentre si tolgono i finanziamenti alla famiglia naturale, sono stati invece stanziati «220mila euro per la notte bianca di chiusura dei Fori Imperiali, un milione e mezzo in più nel programma Estate romana». E si lavora dal primo giorno, conclude, «al registro per le unioni di fatto».
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