martedì 13 agosto 2013

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Omicidio aggravato e occultamento di cadavere: di questi reati deve rispondere Vittorio Ciccolini, l'avvocato di Verona fermato ieri sera dai carabinieri e ora in stato di fermo perché indiziato dellla morte dell'ex fidanzata Lucia Bellucci. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura di Trento e firmato dal procuratore capo Giuseppe Amato e dalla pm Maria Colpani, dopo un lungo interrogatorio condotto a Trento nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri. Uccisa con due coltellate al cuore dall'ex fidanzato che non si rassegnava alla fine della loro storia. Così è finita la vita di Lucia Bellucci, 31 anni, bella, solare, con un matrimonio alle spalle, "abituata a vedere sempre il lato positivo delle cose", racconta chi la conosceva. E forse per questo caduta nella trappola che le ha teso il suo ex, un avvocato di Verona, Vittorio Ciccolini, di 44 anni, fermato per omicidio.Lei, estetista originaria di Pergola (Pesaro Urbino), era arrivata qualche giorno fa in Trentino dove da oggi avrebbedovuto iniziare a lavorare nel centro benessere di un albergo di Pinzolo. Da una prima ricostruzione, i due si erano incontrati venerdì sera in un ristorante di Spiazzo Rendena, il 'Mezzo Soldò, non lontano dal luogo la donna aveva preso alloggio in attesa iniziare il suo lavoro. Un incontro, pare, chiesto dall'uomo per tentare di ricucire un rapporto che ormai era finito da tempo. Fine per cui Ciccolini, avvocato penalista molto noto a Verona, elegante, sportivo, socio del circolo del tennis della 'Verona benè, aveva sofferto, raccontano gli amici; ma aveva anche tentato di forzare la mano a Lucia, tanto che la donna in passato aveva presentato contro di lui denuncia per stalking. La cena nel ristorante 'Mezzo Soldo' era stata preparata con cura dall'uomo, che aveva prenotato in anticipo un tavolo e per tutta la serata ha avuto, come ricorda il ristoratore, un atteggiamento affettuoso nei confronti della ragazza. La coppia, finita la cena, era stata vista uscire dal locale e salire su una Bmw Cabrio serie 1 grigia, di proprietà del legale veronese, la stessa descritta dai familiari della trentunenne ai carabinieri che dalle Marche hanno collaborato alle ricerche. Da quel venerdì sera, poi, più nulla. La donna non è più tornata a casa. A dare l'allarme sulla scomparsa della giovane è stato il direttore dello Chalet del Brenta, titolare di un ristorante molto noto dei dintorni di Pergola, che conosceva bene Lucia.Dopo il ritrovamento dell'Iphone della donna ad Ala nei pressi della linea ferroviaria del Brennero, come se qualcuno l'avesse lanciato per disfarsene, le indagini hanno presto portato a Verona, la città dove l'avvocato Ciccolini risiede e lavora. Gli investigatori hanno individuato la Bmw dell'uomo, parcheggiata nel garage dell'abitazione della madre, nel quartiere Borgo Roma. Nell'auto, coperto da un telo, hanno trovato il corpo della giovane donna, che presentava due ferite al cuore procurate con un'arma da taglio. L'uomo avrebbe tentato di spostarlo nel bagagliaio, senza riuscirvi, e alla fine l'avrebbe lasciato sul sedile a fianco al suo, dopo aver viaggiato con la salma accanto per 400 km. L'ipotesi, infatti, è che la donna sia stata uccisa in Val Rendena.Le forze dell'ordine hanno quindi individuato e bloccato Ciccolini. Sentito dal magistrato di turno, l'avvocato è statotrasferito a Trento, dove in serata è stato interrogato nella caserma provinciale dei carabinieri. Pare che abbia lasciato alcuni messaggi nel suo studio legale con scritto "perdonatemi".
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