giovedì 18 luglio 2013
il Premio Nobel per la pace? Ai lampedusani. Per quel «faro» indicato da Papa Francesco come «esempio di amore, di carità e di accoglienza» le parole non bastano più. Servono fatti concreti, gesti veri. E se «le parole del Pontefice – come ha spiegato martedì la Cei – invitano a vincere l’indifferenza di fronte al cammino drammatico di tanti nostri fratelli.
INTERVISTE Schifani: «Amore per il prossimo senza precedenti» | Finocchiaro: «La candidatura avrebbe grande valore simbolico»
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Il Premio Nobel per la pace? Ai lampedusani. Per quel «faro» indicato da Papa Francesco come «esempio di amore, di carità e di accoglienza» le parole non bastano più. Servono fatti concreti, gesti veri. E se «le parole del Pontefice – come ha spiegato martedì la Cei – invitano a vincere l’indifferenza di fronte al cammino drammatico di tanti nostri fratelli. Un’indifferenza che è globale e che chiede anzitutto ai cristiani la globalizzazione della solidarietà», un primo passo per questo risveglio delle coscienze potrebbe essere il riconoscimento dell’impegno e dell’amore della gente dell’isola. Su questo giornale la proposta è stata avanzata già nel 2011 (vedi pagina qui a destra) dal direttore, Marco Tarquinio: «I fatti di questi giorni sono la continuazione di una storia di accoglienza faticosa, complicata, un po’ contraddittoria e umanamente generosa come tutte le storie vere – scriveva Tarquinio rispondendo a un lettore – che si sta scrivendo da anni sulle coste, sui moli e tra le case di Lampedusa. Quello ai cittadini dell’isola sarebbe, perciò, certamente un Premio Nobel per la Pace giustificato. Un Nobel “comunitario”, eloquente, emblematico e altamente educativo». Ma già nel 2009 la Fondazione O’ Scià si era mobilitata col suo socio fondatore, Claudio Baglioni, per ottenere il prestigioso riconoscimento, prendendo contatti con tre premi Nobel per la pace, tra cui la pacifista iraniana Shirin Ebadi, che all’epoca si mossero per verificare l’idoneità della proposta. Sempre nel 2011 fu l’allora premier Silvio Berlusconi a rilanciare la proposta durante la sua visita a Lampedusa. Oggi, dopo la visita del Papa, quell’auspicio si fa appello pressante alle istituzioni e alle autorità. Lampedusa merita d’essere guardata come faro di solidarietà da tutto il mondo.
LE DOMANDELampedusa e i lampedusani come Madre Teresa o Nelson Mandela, Nobel per la pace, per la solidarietà che hanno sempre dimostrato verso tutti i disperati che approdano sulle loro spiagge. L’idea piace già a due parlamentari, entrambi senatori, entrambi siciliani. Concordano nel ritenere che l’isola meriterebbe un simile riconoscimento. È già un primo segno di trasversalità, si direbbe in termini politici, poiché i due parlamentari appartengono a schieramenti diversi. Senza esitazione, il senatore Renato Schifani, già presidente dell’assemblea di Palazzo Madama, oggi capogruppo del Pdl, e la senatrice Anna Finocchiaro del Partito Democratico, presidente della commissione Affari costituzionali, si sono detti favorevoli. Ai due parlamentari abbiamo posto queste quattro domande:1) SAREBBE DISPONIBILE A IMPEGNARSI PER UNA CANDIDATURA DELL’ISOLA DI LAMPEDUSA E DEI SUOI ABITANTI A OSLO PER IL RICONOSCIMENTO DEL NOBEL PER LA PACE ? 2) PENSA CHE IN PARLAMENTO QUESTA CANDIDATURA POSSA AVERE IL CONSENSO DI TUTTI? LEI SAREBBE DISPONIBILE A INIZIATIVE TRASVERSALI NECESSARIE PER SOSTENERLA ? 3) PAPA FRANCESCO NEL SUO RECENTE VIAGGIO NELL’ISOLA HA INDICATO A TUTTI L’ACCOGLIENZA COME UN DOVERE DELL’UOMO. RITIENE CHE IL NOSTRO PAESE ABBIA FATTO O STIA FACENDO ABBASTANZA PER GLI IMMIGRATI ? 4) SI È SEMPRE DETTO CHE L’IMMIGRAZIONE È UN FENOMENO EUROPEO, RITIENE CHE L’EUROPA ABBIA SVOLTO O STIA SVOLGENDO UN RUOLO IMPORTANTE ?
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