martedì 4 giugno 2013

Sabato 8 giugno l'iniziativa «10 piazze per 10 comandamenti», con un videomessaggio del Papa. Martinez:  Dieci Comandamenti, codice etico per i giovani di oggi. Il cardinale Scola alla presentazione: liberare la domenica per permettere alla famiglia di vivere insieme. (Lorenzo Rosoli)
 IL PROGRAMMA DI "10 PIAZZE PER DIECI COMANDAMENTI"
Questione di comunità di Carlo Cardia
PER UNA DOMENICA SENZA LAVORO: DI' LA TUA

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«Liberare» la domenica per permettere alla famiglia di vivere insieme la festa è «un’istanza sacrosanta e dev’essere favorita da tutti». Dunque: «L’urgenza del momento presente della politica italiana non trascuri questi aspetti». Il riposo, «fattore di equilibrio tra il lavoro e gli affetti», è strutturalmente «sociale e relazionale». Un tempo e un’esperienza del riposo frammentati, individualizzati, asserviti alle logiche del consumo, non sono «segno di civiltà» ma aprono a una prospettiva «fuori dall’orizzonte di un nuovo umanesimo». Addita la campagna Libera la domenica sostenuta dalla Cei, il cardinale Angelo Scola, per spiegare la "posta in gioco" dell’evento che si svolgerà sabato 8 giugno in piazza Duomo: la tappa milanese dell’iniziativa Dieci piazze per dieci Comandamenti, promossa dal Rinnovamento nello Spirito col patrocinio del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, sotto l’egida della Cei.«Ricordati di santificare le feste» è il tema della serata milanese, che vedrà la proiezione in anteprima di un videomessaggio registrato di papa Francesco, della durata di 8 minuti (allo stesso modo interverrà il presidente del dicastero vaticano, l’arcivescovo Rino Fisichella). Un evento che animerà il cuore della metropoli a poco più d’un anno dal VII Incontro mondiale delle famiglie, che ebbe come tema proprio La famiglia: il lavoro e la festa, dunque le relazioni fra tre dimensioni costitutive dell’umano – gli affetti, il lavoro, il riposo –, ha ricordato Scola ieri mattina, incontrando in Curia la stampa assieme al presidente RnS, Salvatore Martinez.Quella di sabato (su Tv 2000 la diretta dell’evento) sarà una grande festa popolare e, nel contempo, una «testimonianza di fede», che a partire dalle 20,30 unirà la musica, la danza, l’annuncio del comandamento, assieme a riflessioni, letture di brani, testimonianze. Sarà la quarta tappa dell’itinerario Dieci piazze per dieci Comandamenti, che ha preso il via l’8 settembre 2012 a Roma e che già ha toccato Napoli e Verona, ogni volta chiamando in piazza i vescovi, i sindaci e altri ospiti e testimoni autorevoli. Così sarà anche a Milano: con Scola e Martinez interverranno il sindaco Giuliano Pisapia e l’amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala. Alla kermesse condotta da Massimo Giletti hanno annunciato la partecipazione, fra gli altri: Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera; Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl; Francesco Alberoni, sociologo e scrittore; la campionessa di salto in alto Sara Simeoni; l’attore Pippo Franco; il musicista Paolo Jannacci, figlio di Enzo; la cantante e attrice Tosca.Martinez ieri ha ricordato l’obiettivo dell’intera manifestazione: aiutare l’uomo d’oggi, in particolare i giovani, a riscoprire nei Dieci Comandamenti il grande «codice etico» che accomuna le religioni monoteiste, che sta alla radice delle costituzioni e degli ordinamenti democratici, che segna la via di un «progresso veramente umano». «Urge ridare al nostro Paese – ha affermato il presidente di RnS – la vera chiave interpretativa delle tante crisi vigenti: la crisi è spirituale e attanaglia il cuore dell’uomo rendendolo indifferente verso Dio», dunque aprendolo alla deriva dell’«egolatria». «Urge vincere una falsa idea di laicità – ha scandito Martinez – che vorrebbe che si desse a Cesare quel che è di Dio e a Dio solo disprezzo. Urge stare insieme, con più fiducia, e insieme ridare cittadinanza all’amore».Al suo fianco Giuseppe Sala ha annunciato il partenariato di Expo 2015 con l’intera manifestazione; intanto i cantieri di Expo, ha spiegato l’ad, saranno il «campo di sperimentazione» per conciliare «flessibilità del lavoro e diritto al riposo e ad una vita completa». Roberto Benaglia, della segreteria generale della Cisl lombarda, ha invocato regole che "salvano" il senso della festa e una flessibilità a misura di persona. Restituire alle comunità e agli enti locali – dopo il "liberi tutti" del governo Monti – il potere di "governare" l’equilibrio fra i tempi del lavoro, del riposo, della città, è l’obiettivo di Confcommercio, ha detto il segretario generale per Milano, Roberto Costa. Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo Famiglia Lavoro della diocesi di Milano, ha ricordato le mille richieste di aiuto arrivate dal gennaio 2013, le 350 persone aiutate e i 750mila euro erogati, attingendo ai quattro milioni di euro raccolti finora. La festa, ha spiegato Gualzetti, è quella dimensione dell’esistenza che rigenera i legami tra le persone e nella comunità; così il Fondo Famiglia Lavoro esprime la sollecitudine di una Chiesa che non vuole lasciare sole le persone e le famiglie, di fronte al dramma della disoccupazione.Sergio Macorini, titolare di una gioielleria a Milano, ha offerto la testimonianza di un cammino di conversione che l’ha portato – ad esempio – alla decisione di chiudere sempre di domenica, «nonostante la crisi spinga a fare il contrario». Un cammino iniziato quasi vent’anni fa, che ha trasformato il negozio in «luogo dell’annuncio: a chi entra la prima volta, doniamo una copia del Vangelo. Mi rendo conto: ci sono lavoratori e imprenditori che si trovano costretti a lavorare la domenica. Ma se inizi la giornata con la Messa e l’Eucaristia e trovi un po’ di tempo per pregare, puoi ugualmente santificare la festa».
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