martedì 3 maggio 2016
​Il secondo viaggio della speranza organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio: fuggiti da guerra e persecuzioni sono arrivati a Roma e saranno smistati in diverse strutture. (Luca Liverani) Chiese europee in prima linea per i profughi
Corridoi umanitari, 94 siriani a Roma
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​L’aereo Alitalia atterra alle 7 a Fiumicino con a bordo 94 profughi siriani – c’è anche una famiglia irachena - che arrivano in Italia sani e salvi, già con documenti in regola. E’ il secondo viaggio della speranza – dopo i 97 di fine febbraio - organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio assieme alla tavola Valdese e alla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Un miracolo reso possibile dal progetto dei corridoi umanitari, promosso in collaborazione con i ministeri degli Interni e degli Esteri, tutto a carico delle comunità cristiane e gestito sul territorio da parrocchie, famiglie, organizzazioni religiose.

Vengono tutti dal Libano - un terzo sono cristiani - dove sono fuggiti nei mesi scorsi dalla violenza e dalla distruzione. Sono scappati da Homs, Damasco, Hama, Aleppo, Hassaka, quattro anche da Baghdad, dove hanno perso tutto. Nel paese dei cedri hanno vissuto in condizioni precarie: in subaffitto, in ex lavatoi, in accampamenti a Beirut, Tripoli, Sayda, nella regione di Akkar e nella valle della Bekaa. Tutte famiglie particolarmente fragili e vulnerabili: quasi la metà sono bambini, poi anziani, disabili, vedove con figli.

All’arrivo al Terminal 5 di Fiumicino ad accoglierli tra gli altri c’è anche il viceministro degli esteri Mario Giro, assieme al fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi che definisce i corridoi umanitari “l’espressione di un’Europa che non si ferma dietro ai muri, ma apre ponti. E’ un atto di umanità verso queste famiglie ma anche di protesta civile contro la guerra. Un azione di grande valore ­ - dice Riccardi - per la collaborazione tra istituzioni e società civile, ma anche per l’ecumenismo tra cristiani. E all’Unione europea diciamo che l’Europa non può essere una fortezza spaventata, perché l’Europa dei muri non è più Europa”.

I 94 ora partiranno per diverse destinazioni: a Torino ospiti della diaconia valdese, a Novara di Sant’Egidio, poi a Milano, Frosinone, Terni, Potenza dove saranno accolti dalla fondazione Madre Teresa, altri ancora a Cetona vicino Siena e a Roma presso istituti religiosi. Un gruppo si ferma a pranzo alla mensa di Sant’Egidio a Trastevere. Pollo con riso, salsa di ceci, dolci al miele: piatti siriani, cucinati dalle famiglie già arrivate da Lesbo col Papa e ospitate da Sant’Egidio. Nei prossimi mesi altri corridoi umanitari si apriranno: in Marocco per chi fugge dai paesi sub sahariani, in Etiopia per chi scappa dall’Eritrea.

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