lunedì 26 gennaio 2015
Requisitoria al processo: «Fu un incauto idiota». Il procuratore generale: pena congrua. Il pm: «Dio abbia pietà di Schettino perché noi non ne possiamo avere alcuna». L'ex comandante della Concordia: non scappo.
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Il pm di Grosseto Maria Navarro ha chiesto la condanna a 26 anni e tre mesi di reclusione per Francesco Schettino, unico imputato per il naufragio della Costa Concordia che il 13 gennaio 2012 causò 32 morti. Schettino oggi, per la prima volta dall'inizio del dibattimento, non era presente in aula. Schettino deve rispondere dei reati di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo, abbandono di nave, abbandono di persone incapaci e omessa comunicazione con l'autorità marittima. Il Pm ha chiesto anche la custodia cautelare in carcere per evitare il pericolo di fuga."Quella di Schettino è stata una colpa cosciente. Si può dire che il comandante abbia cumulato in sè la figura dell'incauto ottimista e quella dell'abile idiota, producendo quella dell'incauto idiota". Lo ha detto il pm Stefano Pizza nella requisitoria contro l'ex comandante della Costa Concordia, al Teatro Moderno di Grosseto."Dio abbia pietà di Schettino perché noi non ne possiamo avere alcuna". Lo ha detto il pm Stefano Pizza, concludendo la sua requisitoria al processo, trasmesso in diretta, che vede l'ex comandante della Costa Concordia come unico imputato per il naufragio. A proposito dell'abbandono della nave, per il Pm "Schettino gioca con le parole, dice sono saltato, sono scivolato" ma questo, per il magistrato, non è stato altro che il "suggello disonorevole di tutte le micidiali condotte che ha posto in essere prima".  La pena richiesta dall'accusa per Francesco Schettino "è più che congrua". Lo ha detto il procuratore generale della Toscana Tindari Baglione, che oggi era presente in aula a Grosseto per il processo a Francesco Schettino per il naufragio della Concordia. "Forse - ha aggiunto ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse delle richieste della pubblica accusa, se fossero troppo alte - si poteva chiedere un pò di più, non di meno". Il procuratore ha voluto anche spiegare che la pena richiesta dai pm grossetani "è stata concordata con gli uffici della procura generale". Tindari Baglione ha spiegato di essere venuto a Grosseto per "dare piena adesione alla linea della pubblica accusa" e ha detto di aver disposto un elogio per i tre sostituti, Alessandro Leopizzi, Stefano Pizza, Maria Navarro, che si sono occupati del disastro. Ha inoltre auspicato che, per inchieste per disastri di questo genere, si affianchi alle procure impegnate nelle indagini una task force.La difesa. "La verità non si accerta dando addosso a uno solo. Il pm nella requisitoria ha giustificato in toto la condotta degli altri ufficiali prima, dopo e durante il naufragio, puntando il dito soltanto su Francesco Schettino. È una cosa che non esiste, il pm giustifica le altre persone". Lo ha detto l'avvocato Donato Laino, difensore dell'ex comandante della Costa Concordia, alla fine della requisitoria della procura che ha chiesto 26 anni di reclusione e tre mesi di arresto per Francesco Schettino.Il pm Maria Navarro ha chiesto la custodia cautelare di Francesco Schettino perchè "esiste il pericolo concreto che fugga". "Questo - ha sottolineato - lo si deduce dalla sua condotta. È una persona che ormai sembra credere alle sue bugie. Possiamo pensare che possa attenderecon senso dell'onore la sentenza, senza provare a fuggire dovela giustizia non lo possa raggiungere?" "Non scappo. Sono a disposizione dell'autorità giudiziaria, mi si dica quello che devo fare": è il commento di Francesco Schettino diffuso tramite i suoi legali sulla richiesta di arresto formulata dal pm di Grosseto. Schettino, che ha assistito a quasi tutte le udienze del processo sulla Costa Concordia, oggi non era in aula.
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