martedì 4 giugno 2013
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Giorni caldi per Venezia. A fine settimana si terrà una protesta a livello europeo, contro il pas­saggio delle grandi navi da crociera da­vanti a piazza San Marco. Ieri sera, al centro culturale “le Grazie” di Mestre, si è discusso (vivacemente), per inizia­tiva della “Fondazione Duomo” del pa­lais Lumiere, che Pierre Cardin, il fa­moso stilista di origine veneta, vorreb­be realizzare a sua memoria a Mar­ghera. Entro giugno serve l’ok definiti­vo, delle diverse istituzioni, per ulti­mare l’acquisto delle aree e far decol­lare il progetto All’appello mancano i terreni del Comune di Venezia. La trat­tativa si aggira sui 35 milioni di euro, ma da mesi è arenata. Il sindaco Giorgio Orsoni evidenzia che di soldi non se ne sono finora visti.
L’avveniristica torre potrebbe dar lavoro nei prossimi anni a 16mila persone (5mila solo gli addetti diretti), per un investimento di circa 2,5 miliardi di euro. Rodrigo Basilicati, pro­gettista dell’opera e nipote del maestro della moda, ha chiesto, fra l’altro, un incontro col ministro dello sviluppo e­conomico, Flavio Zanonato, per anti­cipargli l’ingente commessa di acciaio, pari a 100.000 tonnellate, «che ci pia­cerebbe potesse essere fornita diretta­mente dall’Ilva». «Riscontriamo che anche su quest’o­pera, come sul Mose, la comunità è di­visa, ma a differenza del sistema delle dighe mobili, il Palais Lumiere è più compatibile sul piano ambientale e, so­prattutto, sociale per le ricadute occu­pazionali », sottolinea don Sandro Vi­gani, direttore del settimanale dioce­sano “Gente Veneta”. Ma a fine settimana Venezia si troverà ad interrogarsi su un altro delicato pro­blema: il transito delle grandi navi di fronte a San Marco, Con tutti i rischi che si possono immaginare. Il “Comi­tato popolare No grandi navi” ha orga­nizzato una due giorni, dal 7 al 9 giu­gno, con proteste, incontri, concerti, perfino i giocolieri. Non mancherà un corteo di barche per bloccare eventuali bastimenti di passaggio. «Anche in que­sto caso la città è divisa – riflette don Vi­gani –. È reale il disagio che queste na­vi comportano ai residenti, è anche ve­ro, però, che il loro valore aggiunto sul piano economico, è innegabile. Oc­corre una soluzione intelligente». Il sindaco Giorgio Orsoni ne ha già par­lato a Maurizio Lupi, il ministro delle infrastrutture. Venezia ora adesso in at­tesa della convocazione di un “comi­tatone”, come viene definito in gergo, fra tutti i soggetti istituzionali interes­sati, per avviare un tavolo che defini­sca la soluzione più appropriata. Or­soni è convinto da tempo che «la solu­zione più rapida è quella di far entrare le navi di grandi dimensioni da Mala­mocco e farle fermare a Marghera». Per Paolo Costa, presidente dell’autorità portuale, invece, si sono delle alterna­tive.
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