sabato 13 settembre 2014
​La denuncia della Cisl: inizio d'anno difficile, troppi trasferimenti e supplenze.
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​Basta con la "supplentite" ha promesso il governo Renzi. Ma complice l’apertura delle graduatorie provinciali e l’immissione in ruolo di tanti docenti arrivati da altre regioni a Milano e in Lombardia si rischia il caos. Graduatorie rivoluzionate, incarichi annuali in aumento e il rischio che i presidi si trovino costretti ad anno scolastico appena iniziato a dover coprire in emergenza assenze dell’ultima ora. Con i supplenti, appunto, e in barba alla tanto auspicata continuità didattica. A dare l’allarme, oltre all’assessore regionale Valentina Aprea e alla Lega che da settimane protestano per questa "invasione" di campo, sono anche i sindacati, Cisl in testa. «Non è una questione di Sud e Nord anche perché il 90% delle maestre in una città come Milano ha origini meridionali - taglia subito la testa al toro Massimilano Sambruna, responsabile scuola della Cisl - il problema è nel sistema. Dal 2011 le graduatorie erano bloccate, adesso sono state riaperte e la gente si è spostata verso le città che garantivano maggior lavoro». Scavalcando i "precari storici" che quest’anno si aspettavano la regolarizzazione. A Milano e Provincia si prevede l’assunzione di 1500 insegnanti (dalle elementari alle superiori). La buona notizia è che almento altri 3500 in graduatoria stanno ricevendo in questi giorni le chiamate annuali (vale a dire una supplenza sino a giugno), un numero superiore alle aspettative. Ma altrettanti precari (in graduatoria ci sono 8500 persone) dovranno aspettare un’eventuale chiamata del preside e rischiano addirittura, per le materie più specifiche, di restare senza lavoro. Senza contare il difficile puzzle di "sostituzioni in corsa" che i presidi stanno affrontando. Per evitare che i diritti dei docenti si trasformino in disagi per gli alunni. Altro tasto dolente, che si ripresenta ogni anno, è la cronica carenza di insegnanti di sostegno. All’appello ne mancano per elementari e medie almeno 400 visto che la graduatoria è esaurita. Capitolo chiuso, dopo due anni di odissea legati al concorso poi bloccato per colpa delle buste trasparenti, per l’intricata questione dei presidi: in 500 hanno già preso servizio. Proprio da Milano ieri il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha assicurato una soluzione radicale: il caos di quest’anno sulle graduatorie non si ripeterà più: l’obiettivo è elminarle del tutto. Resta da capire che fine faranno i precari (in tutta Italia sono oltre 147mila) che non rientreranno tra i "regolarizzati".
 
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