sabato 23 novembre 2013
​Il Guardasigilli ha illustrato «un insieme di provvedimenti di tipo amministrativo messi a punto da un'apposita Commissione e rivolti prioritariamente ai detenuti classificati come richiedenti misure di media o bassa sicurezza; le linee guida di tali interventi sono le Regole penitenziarie europee». Protesta dei Giovani Democratici.
COMMENTA E CONDIVIDI
​Fino a otto ore d'aria per i detenuti e il "potenziamento dei contatti con le famiglie" nel modello di 'detenzione aperta' illustrato a Milano dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, intervenuta al convegno Più sicurezza, più gratuità, meno carcere, organizzato dall'associazione Sesta Opera San Fedele. Il Guardasigilli ha illustrato "un insieme di provvedimenti di tipo amministrativo messi a punto da un'apposita Commissione e rivolti prioritariamente ai detenuti classificati come richiedenti misure di media o bassa sicurezza; le linee guida di tali interventi sono le Regole penitenziarie europee, nella loro formulazione di cui alla Raccomandazione n. 2 del 2006. Il modello paradigmatico che si vuole introdurre è quello di una detenzione 'aperta' nel perimetro intramurario, in cui le camere di pernottamento siano luoghi per il riposo e non per lo svolgersi della giornata quasi nella sua interezza".Si inserisce in questo mutato modello di vita detentiva "il potenziamento dei contatti con le famiglie con una politica di accoglienza che eviti degradanti file d'ingresso negli istituti e che puntino fortemente sul mantenimento dei legami familiari, con particolare attenzione alla relazione genitoriale". Il ministero della Giustizia, ha sottolineato Cancellieri, persegue una "linea d'intervento di tipo normativo voltoa ridurre i flussi d'ingresso in carcere e rendere più fluido l'accesso alle misure alternative previste nel nostro ordinamento. In parte ciò si sta realizzando attraverso l'applicazione del decreto legge dello scorso luglio, pur nella formulazione più attenuata adottata dal Parlamento in sede di conversione. Sempre, sul piano normativo occorrerà prevedere altri interventi che, nel seguire lo stesso solco di tutelare la sicurezza e garantire i diritti dei detenuti a condizioni dignitose, diano maggiore efficacia ad alcuni istituti che il nostro ordinamento prevede e minore rilevanza penale a fattispecie di lieve entità". C'è poi un intervento "di tipo strutturale, attraverso il risanamento di strutture fatiscenti e l'apertura di 4.500 nuovi posti".Dai vertici del Consiglio d'Europa, ha aggiunto il Guardasigilli, "è venuto un convinto sostegno all'azione che ilGoverno ha avviato e la pur lieve riduzione del numero di detenuti - che sono passati dai 69mila del 2010 agli attuali 64.400, è stata vista come una prima indicazione di un percorso difficile ma certamente avviato e da sostenere".
LA PROTESTA DEI GIOVANI DEMOCRATICIUna protesta contro il ministro Anna Maria Cancellieri è andata in scena questa mattina a Milano promossa da alcuni rappresentanti dei Giovani Democratici. In una decina circa si sono radunati in via Hoepli, mentre il Guardasigilli stava intervenendo a un convegno all'auditorium San Fedele. Travestiti da 'ominodel Monopoli' esponevano cartelloni con la scritta 'Imprevisti: esci gratis di prigione'."Le probabilità, per un detenuto italiano di ricevere il medesimo trattamento della Ligresti sono 1 su 65mila. Contestiamo la Cancellieri per aver piegato ai suoi personali interessi l'apparato giudiziario e carcerario. Denunciamo - ha detto Giacomo Marossi, segretario cittadino - lo scandalo di questa raccomandazione che, seppur legale, assume un aspetto tragico di fronte alle condizioni drammatiche delle carceri italiane. Uno sputo in faccia alle migliaia di detenuti non figli di e non eccellenti che scontano tra mille sofferenze la loro pena". "Ci chiediamo però se il ministro - conclude - si sia speso nello stesso modo per ognuna delle 26 persone morte suicide in carcere durante il suo mandato e per tutte quelle che hanno rischiato la stessa triste fine".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: