martedì 30 agosto 2016
​Rubati generi alimentari e gettata la pasta per terra in segno di spregio. Danni agli arredi. L'arcivescovo Morosini: sintomo di mentalità mafiosa
Vandali in Casa accoglienza a Reggio Calabria
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Durante la notte scorsa si è consumato un grave atto vandalico e intimidatorio ai danni dei locali della parrocchia Santa Maria del Soccorso a Reggio Calabria. Alcuni ragazzi, passata la mezzanotte, hanno prima tirato pietre contro le finestre delle suore, che risiedono in una casa davanti alla chiesa parrocchiale e poi hanno fatto irruzione nella Casa accoglienza “Itala Campagna”, in vico Soccorso di via Sbarre Inferiori. Stamani i volontari hanno trovato il portone divelto, l'arredo ed i beni della Casa messi a soqquadro. "Sono stati trafugati tutti gli alimenti che avevamo acquistato per le sagre in programma per la festa parrocchiale, racconta una volontaria, hanno aperto tutti i pacchi di pasta, spargendola per tutte le stanze della Casa, un gesto di sfregio, un'offesa che non possiamo tollerare”. Il parroco, monsignor Giorgio Costantino, ha sospeso i festeggiamenti civili: “una decisione sofferta, ma si doveva dare un segno, uno scossone al quartiere. Troppi silenzi accompagnano gli episodi di violenza a danno di questa parrocchia. La gente mi sta incoraggiando, ha capito che era necessario non fare finta di nulla questa volta. Tantissimi sono rimasti amareggiati da questi episodi”. Casa Accoglienza è un luogo simbolo della comunità, "è il secondo altare della Parrocchia, racconta don Giorgio, lì Cristo si immola nei fratelli poveri e bisognosi, in quelle stanze stiamo esercitando concretamente l'invito alla Misericordia di Papa Francesco: garantiamo un pasto caldo, indumenti e la possibilità di fare la doccia a più di 60 persone al giorno, tra cui molti immigrati. Ma questo atto vandalico non ci fermerà". L'Arcivescovo, Giuseppe Fiorini Morosini,  è arrivato in parrocchia per la Messa delle 19, celebrata simbolicamente nella Piazza davanti la Chiesa, definita dal parroco "luogo simbolo del degrado morale di tutta la zona". Monsignor Morosini ha sottolineato che "quanto è successo è sintomo di mentalità mafiosa" e dimostra ancora una volta il drammatico divario tra fede e vita: "colleghiamo le feste alla fede, alla fede vera. Non serve gridare Viva Maria se poi siamo capaci di gesti come quelli di questa notte. La Madonna non può approvare certi comportamenti, la fede è una luce che illumina e deve illuminare la vita, soprattutto quanto ruota attorno alle feste religiose".

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