giovedì 8 ottobre 2015
Otto italiani su dieci disposti a spendere di più per acquistare prodotti «green». Il ministro Galletti: il 95% attento alla raccolta differenziata.
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Otto italiani su dieci sono disposti a spendere di più per acquistare prodotti e servizi che impattino meno sull'ecosistema e pronti a impegnarsi per migliorare la qualità dell'ambiente. È quanto emerge dalla ricerca, realizzata per il Coou - Consorzio Obbligatorio Oli Usati, Legambiente e La Nuova Ecologia -: i cittadini ritengono ancor più degli anni precedenti che i principali responsabili della salvaguardia dell'ambiente siano loro stessi (79% contro il 69% del 2014). Aumenta dunque la responsabilità civica degli italiani. Un dato sottolineato anche dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: "Il 79% dei cittadini attribuisce al proprio comportamento il successo delle politiche ambientali e al 95% sta a cuore la raccolta differenziata. Dobbiamo sfruttare meglio questa responsabilità dei cittadini".L'attenzione dei cittadini pare essersi legata alla crisi finanziaria che, secondo il 75% degli intervistati, ha contribuito a renderli più attenti alle esigenze dell'ambiente. Il 65% del campione, poi, ha chiaro almeno uno dei più recenti fatti d'attualità correlati a problematiche ambientali. Il più tristemente conosciuto riguarda le emergenze legate al maltempo e al rischio idrogeologico (41%); seguono il decreto del Governo sulle trivellazioni nei mari italiani (18%) e l'introduzione della normativa sugli ecoreati nel codice penale (14%). Tra le principali minacce per l'ambiente gli italiani mettono al quarto posto i cambiamenti climatici (43%) - dopo l'inquinamento atmosferico (77%), l'inquinamento industriale di acque, terreni e aria (59%) e la gestione inefficiente dei rifiuti (55%) - ma solo il 29% sa cos'è la Cop21. Il 72% degli intervistati pensa, però, che l'appuntamento di Parigi possa incidere positivamente sulle azioni dei Paesi e il 70% stima positivamente l'impatto sui comportamenti dei cittadini. Per Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, "un'Italia rifiuti free basata su un'economia circolare non è un sogno impossibile. Nella Penisola sono 1.520 i comuni virtuosi campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16% dell'Italia che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l'industria virtuosa del riciclo e del riuso, la cosiddetta economia circolare". Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sottolinea l'importanza dell'appuntamento di Parigi con la Cop21: "Andrà trovato e ratificato un accordo internazionale in grado di fermare la crescita delle emissioni di CO2, che sono la causa principale dell'innalzamento delle temperature, ma anche di garantire misure straordinarie per aiutare le popolazioni colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici e di individuare strategie efficaci di adattamento per aumentare la capacità dei territori".
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