giovedì 29 gennaio 2015
Paolo Branca, islamista in Cattolica: «Legge sintomatica di un ceto dirigente che non sa affrontare i cambiamenti»
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«Questa legge? È indifendibile perché blocca tutto. È una legge del non fare, del non gestire le cose. Illudendoci che i problemi scompaiano. Ma sono anni che andiamo avanti così e abbiamo in Italia decine di migliaia di luoghi di culto islamici». Non usa mezze parole Paolo Branca, docente di Islamistica all’Università Cattolica e responsabile della sezione «Rapporti con l’Islam» del servizio Ecumenismo e dialogo della diocesi di Milano. La legge regionale approvata dalla maggioranza di centrodestra del Consiglio regionale per rendere più difficile la costruzione si luoghi di culto – moschee in primis – non lo convince proprio.Professore, questa legge non le piace. No. Non mi piace perché è una legge che blocca, che si illude di fermare quello che sta accadendo. Che non guarda al futuro. E in questo è sintomatica di qualcosa di ancor più preoccupante.Ovvero? Di una classe dirigente che non è in grado di affrontare i cambiamenti. Che non è capace di gestire quello che avviene e non si rende conto che siamo di fronte a un processo evolutivo importante. E si illude di bloccare tutto. Ma quello che sta accadendo, come le grandi migrazioni, non si ferma con una legge regionale.Quale sarebbe l’atteggiamento corretto? Bisogna innanzitutto comprendere che una mera impostazione securitaria non tiene. Non è in grado di gestire la complessità che un fenomeno come quello migratorio porta con sé. Anche perché in democrazia i problemi si affrontano cercando di dialogare e di far crescere la parte migliore di quel mondo che noi riteniamo problematico. Questa è la strada: confrontarci e trovare una soluzione che sappia tenere insieme tutto quanto: dal diritto a pregare alle necessità dei cittadini. Non ci si può chiudere a riccio nei confronti di tutto. Ripeto: è indifendibile. Ma anche inutile.Perché inutile?

Perché non serve a fermare nulla. Perché ci mette nella condizione di subire il cambiamento e non di guidarlo. E sa come finirà?E come? Tra dieci anni saremo qui a fare una bella sanatoria...

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