sabato 26 marzo 2016
​A Napoli si vuole declassare l'ospedale pediatrico Santobono Pausilipon. Dal 2010 a oggi nell'area impennata nel tasso di ricoveri oncologici dei bambini nel primo anno di vita. In aumento del 50% nella provincia partenopea e del 68% in quella di Caserta.
Terra dei fuochi: è record di tumori infantili
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Choc. I numeri del Santobono Pausilipon, l’ospedale pediatrico napoletano, raccontano uno spaventoso aumento dal 2010 ad oggi dell’incidenza di tumori solidi e leucemie: in sei anni, dal primo gennaio 2010 e fino a cinque giorni fa, il tasso di ricoveri di bimbi nel primo anno di vita è cresciuto del cinquanta per cento per la provincia di Napoli e del sessantotto per cento per quella casertana. L’allarme (più) rosso è per i bambini da zero a quattordici anni. A esplodere poi, sempre fra i piccoli della Terra dei fuochi, sono i tumori solidi, il cui numero sta ormai raggiungendo quello delle leucemie: 2.573 ricoveri per i primi, 2.725 per le seconde. Non bastasse tutto questo, aumentano anche gli interventi chirurgici per le complicanze pediatriche nei bimbi leucemici. Numeri che per l’ospedale sono riservati. Il 13 aprile 2014 chiedemmo a Vincenzo Poggi, primario dell’Oncoematologia al Pausilipon, se fossero cresciute mortalità e incidenza fra i bambini casertani e napoletani e lui replicò «la risposta secca è “no”. Perché i dati dell’“Associazione italiana ematologia e oncologia pediatrica” non dimostrano nessun aumento e neppure una particolare concentrazione in zone definibili sospette». Ma ci vuole un attimo a ricordare quelle parole – messe nero su bianco qualche mese fa dall’Istituto superiore di Sanità – nel volume “Mortalità, ospedalizzazione e incidenza  tumorale nei Comuni della Terra dei fuochi in Campania”. Il quadro epidemiologico – si legge – risulta caratterizzato «da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale», cioè che «ammettono, fra i fattori di rischio accertati o sospetti, l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali» da «siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti». Ma in questo «quadro di criticità meritevole d’attenzione, le preoccupazioni «più grandi» riguardano i più piccoli, perché – scrivono i ricercatori dell’Iss – in particolare «si sono rilevati eccessi nel numero di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori, eccessi di tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia d’età da zero a quattordici anni».  In questa situazione, adesso si vuole declassare il plesso oncologico del “ Pausilipon” da “Unità complessa” a “Unità semplice”, plesso nel quale già «manca la rianimazione e l’apparecchio per la risonanza magnetica», denunciano le associazioni dei genitori di bambini malati in cura proprio al Pausilipon, l’associazione “Noi genitori di tutti” (mamme e papà che hanno perso figli per tumore e leucemia), in una lettera (della quale riportiamo alcuni stralci a fianco, ndr). Associazioni che hanno dato incarico agli avvocati d’impugnare l’atto aziendale e metteranno in atto una serie d’iniziative «per mettere fine – continuano – alla ennesima barbarie che politica e classe dirigente della nostra regione vuol continuare a commettere nei confronti dei nostri figli».
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