mercoledì 16 aprile 2014
​Il conto salato di affari illeciti, sprechi e inefficienze. Cifre messe nero si bianco dal libro bianco Ispe e dal rapporto Trasparency-Rissc.
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Oltre 23 miliardi. È il costo finale di corruzione, sprechi, inefficienze per la sanità italiana. In senso stretto la corruzione, in realtà, manda in fumo ogni anno circa 6,4 miliardi che generano un effetto moltiplicatore sull'intero sistema: totalizza così 23,6 miliardi l'anno e può essere addirittura maggiore. Sono alcuni dati del Libro bianco Ispe-Sanità sulla Corruption e il Rapporto Trasparency-Rissc su "Corruzione e sprechi in sanita", presentati oggi a Roma nel corso dell'Assise nazionale sull'etica in sanità pubblica, oraganizzato da Ispe Sanità (Istituto per la promozione dell'etica in sanità) e Trasparency International con il supporto di Rissc. Un fenomeno, quello analizzato dal Libro bianco, che non risparmia gli altri Paesi europei: uno studio dell'Ocse ha stimato che la corruzione nel settore sanitario ha un costo di 56 miliardi di euro all'anno o di 80 milioni di euro al giorno. In Italia l'indicatore del fenomeno accertato dalla magistratura, rispetto alla spesa sanitaria, è del 5,6%, superiore alla media europea. Walter Forresu, di Ispe-Sanità si è spinto oltre cercando di valutare l'impatto complessivo della corruption nel settore ovvero la corruzione in senso stretto sommata ad inefficienze e sprechi. Partendo dal dato di letteratura calcolato da Leys e Button, per l'Italia, in 6,4 miliardi di corruzione in senso stretto, ha sommato l'inefficienza della spesa pubblica nel comparto sanitario che è dell'ordine del 3% del totale della spesa (secondo Piacenza e Turati 2013). Ed ancora gli sprechi nella spesa sanitaria sono dell'ordine del 18% della spesa totale, di cui il 13% direttamente conseguente alla corruzione (secondo PriceWater-HouseCooper). A partire da questi dati la corruzione totale si attesta a 23,6 miliardi.
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