domenica 24 maggio 2015
Mobilitazione, sabato, nella Las Vegas romana. Da Libera alla Croce Rossa: «Stop Azzardo».
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Fa tappa nella 'Las Vegas' romana di via Tiburtina la mobilitazione numero 100 della campagna nazionale Slotmob contro l’invasione del gioco d’azzardo legalizzato. A un anno di distanza dall’altro evento romano - nell’area di via Tuscolana dove c’è la sala bingo più grande d’Italia - il cartello di associazioni è tornato a Roma, assieme a Non Azzardiamoci, rete di sigle territoriali. Dalla prima 'uscita' a Biella nel 2013, la rete di continua la sua azione capillare di sensibilizzazione e informazione. La mobilitazione è stata animata da Libera, Croce Rossa, Movimento dei Focolari, ConUnGioco onlus, Psy+ onlus, EconomiaFe-licità, Retake Roma e Associazione antimafie daSud. Stavolta in via Tiburtina, una delle zone d’Italia a più alta concentrazione di scommesse. Qui si susseguono grandi locali di slot e videolottery: Cleopatra, Manhattan, Las Vegas, Dubai...Più decine e decine di bar con più macchinette che tavolini. E proprio i bar che hanno rinunciato agli introiti dai giochi d’azzardo sono stati simbolicamente premiati da Slotmob. Il bollino doc di bar 'de-slottizzati' è un adesivo sulla vetrina: «Per fare i caffé non servono slot machines» e «Questo bar senza slot ha più spazio per le persone». Una dozzina i bar premiati che non hanno macchinette mangiasoldi, Gratta&Vinci o lotterie. Tra questi due esercenti 'pentiti', che hanno rinunciato agli incassi da azzardo visti i problemi creati ai clienti. Poi gli attivisti hanno fatto tappa ai giardini di largo Beltramelli, per un momento di sensibilizzazione dei residenti. Con gli interventi, tra gli altri, di Carlo Cefaloni, referente della campagna Slotmob, e del professor Leonardo Becchetti, docente di economia a Tor Vergata. «L’esperienza degli Slotmob – dice l’economista – è virale e ha coinvolto migliaia di persone e la parte migliore delle istituzioni territoriali. Molte Regioni e Comuni hanno legiferato contro l’azzardo». Ma le lobby non stanno a guardare: «Dopo che la commissione Affari sociali della Camera aveva votato all’unanimità l’abolizione della pubblicità all’azzardo e la distanza minima delle sale-giochi da luoghi sensibili, la materia in commissione Finanze è finita nel decreto che il governo varerà a giugno nell’ambito della delega fiscale: divieto ridotto solo alla fascia protetta della tv e bavaglio agli enti locali. Il governo Renzi – chiede Becchetti – da che parte sta? Da segretario del Pd si era espresso in modo netto sul tentativo di frenare le leggi contro l’azzardo. E ora?». Gli enti locali vedono il problema da vicino, tra ludopatici e infiltrazioni criminali. A livello nazionale si guarda solo al presunto introito per l’erario, mentre è mancata spesa per i consumi, che hanno un’Iva molto più alta. Senza contare i costi sociali».Lo sa bene Claudio Dalpiaz, presidente di Psy + onlus: «Dal 2007 collaboriamo col progetto Orthos per moduli di psicoterapia intensiva e residenziale: tre settimane di full immersion per disintossicare i giocatori patologici. Stiamo lavorando all’attuazione della legge del Lazio contro il gioco patologico: mappatura dei servizi esistenti, formazione degli operatori per i 51 sportelli regionali, vademecum per l’orientamento e l’attuazione di buone pratiche. Sull’agenda di Slotmob ora c’è l’organizzazione di laboratori nelle scuole. Per 'vaccinare' in tempo i ragazzi.
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