mercoledì 22 luglio 2015
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Oltre alla richiesta di risarcimento danni da 9 milioni di euro proposta contro la Regione Puglia e in corso al Tribunale di Trani, c’è anche una seconda richiesta di risarcimento danni del valore di 5 milioni di euro in corso dinanzi al Tribunale di Bari per la vicenda delle due donne, oggi 26enni, scambiate nella culla alla nascita il 22 giugno 1989 nell’ospedale di Canosa in Puglia. A chiedere i danni alla Asl Bari è stata L. C., una delle due bambine scambiate alla nascita. La prima udienza del procedimento che si sta celebrando dinanzi al giudice Valeria Spagnoletti si è tenuta lo scorso 29 aprile. La vicenda è stata scoperta alla fine del 2012 dalla famiglia della giovane che casualmente, su Facebook, ha notato la somiglianza della mamma con un’altra ragazza di nome Antonella, nata nello stesso ospedale e lo stesso giorno.
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