sabato 20 dicembre 2014
​Il presidente Impagliazzo: una nuova disposizione impedisce di dare cino e abiti nelle stazioni e all'esterno. "Ripristinare un clima di serenità".
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I poveri sono aumentati dell’1,9% tra 2012 e 2013, arrivando a quota 6 milioni. Tra loro, i senza dimora sono oltre 47 mila, solo a Roma quasi 8 mila che vivono della solidarietà del volontariato. Azioni che a volte trovano ostacoli. «C’è una nuova disposizione delle Ferrovie dello Stato, che tende a impedire la distribuzione di cibo o vestiario – dice il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo – anche su piazzali esterni alle stazioni: creerebbe confusione e degrado. Abbiamo chiesto alle Fs, con altre associazioni, di ripristinare il clima di serenità in cui lavoravamo, senza avere risposte. C’è ancora un impedimento attraverso forze di polizia, sollecitate da Ferrovie. Siamo invitati a non farlo, i modi per farlo si trovano, ma con molte difficoltà in più rispetto al passato».  Impagliazzo ne parla alla presentazione della XXV edizione della guida tascabile Roma: dove mangiare, dormire, lavarsi 2015, distribuita gratuitamente: in 232 pagine indirizzi, orari e informazioni su 31 mense, cene offerte da 33 gruppi, 41 dormitori, 15 docce, 32 luoghi di cura. Ma anche centri di ascolto, telefoni di aiuto, strutture per alcolisti, tossicodipendenti, giocatori patologici, detenuti, vittime della tratta, scuola di lingue per stranieri. Più le informazioni per affrontare la burocrazia: assistenza sanitaria, pensioni, formazione professionale. È pubblicata anche a Genova, Milano, Napoli, Firenze, Padova. E poi Barcellona, Madrid, Buenos Aires. «Dobbiamo evitare – sottolinea il presidente di Sant’Egidio – che si diffonda la cultura che identifica la povertà col degrado. Non bisogna criminalizzare i poveri, non bisogna difendersi da loro, ma difenderli».  L’indirizzo delle Fs è criticato da Raffaello Vignali, deputato di Area popolare (Ncd-Udc): «È la mancanza di carità che crea confusione e degrado, non il contrario. Invito il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi a intervenire». In Prefettura spiegano però che alla riunione del 25 novembre non è stata messa in discussione la distribuzione dei pasti, quanto la necessità di trovare modalità nuove, perché alcune nuove associazioni distribuiscono pasti dentro le stazioni creando sporco e disagi ai viaggiatori. Assieme a un problema di sicurezza, visto che tra i poveri si nascondono anche pregiudicati. Da parte delle Fs c’è disponibilità a reperire nuovi spazi se necessario.  Per Sant’Egidio a far crescere la povertà sono soprattutto la perdita del lavoro e della casa. In controtendenza cala l’arrivo degli stranieri, profughi a parte. Sono 2.760 i senza dimora che trovano riparo presso parrocchie, associazioni e Comune. «Le istituzioni di Roma devono chiedere scusa ai poveri – dice Impagliazzo – specie ai Rom, per tutto ciò che è stato sperperato dei fondi destinati alla soluzione dei loro problemi». E rilancia l’idea del fondatore, Andrea Riccardi, di «una Costituente per Roma che riunisca tutte le forze politiche, sociali, economiche per riflettere su come far rinascere la città, a partire dalle periferie».
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