domenica 11 settembre 2016
Ruspe al lavoro: tende più vivibili per l’avvio della raccolta. Nella piana di Gioia Tauro già arrivati 400 migranti, e si teme l’invasione.
Rosarno, raddoppia la baraccopoli
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Sul prato incolto una grande buca e un fascio di canne. Lavori in corso per una latrina. A pochi metri baracche, baracche e baracche. Un mare di baracche, veri tuguri di rami e teli di plastica tenuti insieme da corde. Siamo nella tendopoli sempre più baraccopoli di San Ferdinando che ospita i lavoratori migranti di Rosarno e degli altri paesi della Piana di Gioia Tauro. 'Tendopoli 1'. Quasi di fronte, infatti, sta sorgendo la nuova tendopoli che dovrebbe sostituirla in modo più degno ed efficiente.

 

Alcune ruspe stanno scaricando e spianando terriccio e ghiaia (materiali regalati dall’imprenditore antiracket Gaetano Saffioti) sui quali saranno messe le 44 tende. La gara per la fornitura è stata svolta e vinta dalla Ferrino, una delle più note imprese del settore. E, come ha assicurato giovedì il nuovo prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, nel corso del sopralluogo, saranno installate entro fine mese, come da cronoprogramma stabilito dal Protocollo operativo voluto dal suo predecessore Claudio Sammartino da pochi giorni commissario di governo in Sicilia - e firmato il 19 febbraio da Prefettura, Regione, Provincia, comuni di San Ferdinando e Rosarno, Croce Rossa Italiana nazionale e regionale, Caritas diocesana di Oppido - Palmi, Emergency, Medu e Libera. Ma bisogna fare in fretta.

 

Proprio il prefetto ha sottolinea- to «l’urgenza di completare le operazioni di allestimento del nuovo attendamento» e ha chiesto «che tutti i soggetti firmatari del Protocollo facciano la loro parte e contribuiscano attivamente alla realizzazione della nuova tendopoli per garantire maggiore vivibilità e sicurezza agli immigrati prima della prossima stagione invernale, nel rispetto tuttavia della piena legalità della presenza degli stessi immigrati nel nuovo attendamento ».

 

Anche perché, nel frattempo, la vecchia tendopoli non si è mai svuotata, anzi. Attualmente ci sono più persone del solito, almeno 400, malgrado non sia ancora stagione di raccolta degli agrumi. Non sono i 1.500 del periodo più affollato, ma questa presenza preoccupa. Oltretutto sono cresciute a dismisura le baracche, molte più dello scorso anno.

 

Eppure le tende basterebbero per 400 persone. Invece molte sono vuote e parecchi migranti vivono nelle baracche. Come se i posti migliori fossero prenotati per chi deve ancora arrivare. C’è il sospetto di un 'mercato nero'. Anche per questo bisogna fare in fretta a realizzare la nuova tendopoli. 

 

Più passa il tempo e più la vecchia si riempie e sarà poi difficile smantellarla come previsto. Col rischio che alla fine ci siano due tendopoli, una di serie A e una di serie Z. A rallentare i lavori è stata anche la questione relativa ai container con bagni e docce. Si pensava di usare quelli della vecchia tendopoli ristrutturati, ma la presenza di tanti migranti lo ha impedito. Si sarebbe dovuta fare una nuova gara di fornitura, ma questo avrebbe allungato i tempi. Così è intervenuta la Protezione civile regionale che fornirà sei moduli. Ma non basta l’accoglienza.

Lo dimostrano i dati aggiornati a oggi dei carabinieri per la tutela del lavoro di Reggio Calabria. In cinque anni sono state controllate 867 aziende e di queste ne sono state sospese ben 179 per lavoro nero, più del 20 per cento, con sanzioni per quasi 300mila euro. I lavoratori sottoposti a controllo, sempre dal 2011 a oggi, sono stati 2.206, tra loro quasi il 40 per cento è risultato irregolare o in nero. Nello specifico gli irregolari sono stati 111, quelli in nero 724, i clandestini 2. E questo dato conferma che i migranti presenti sono quasi tutti regolari, ma sfruttati. Tra di loro 16 minorenni (10 maschi e 6 femmine), 80 extracomunitari maggiorenni (74 maschi e 6 femmine), 630 comunitari maggiorenni (444 maschi e 186 femmine).

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