mercoledì 25 novembre 2015
Scioperi della fame contro la chiusura delle frontiere. ​Ue: pronti 3 miliardi ad Ankara per blocco confini.
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Mille migranti bloccati illegalmente alla frontiera tra Macedonia e Grecia e un lungo sciopero della fame per protestare contro lo stop con bocche cucite con filo da sutura da parte dei profughi iraniani. Prosegue l’emergenza umanitaria sulla rotta balcanica, dove vengono fatti entrare solo afghani, siriani e iracheni e a determinate nazionalità viene impedito il transito in violazione delle leggi internazionali. In tutto sono mille le persone bloccate la denuncia dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati in attesa di passare. Da venerdì 200 persone - perlopiù iraniani, pakistani e cittadini del Bangladesh hanno iniziato a protestare. Circa 60 persone hanno iniziato lo sciopero della fame e 11 iraniani si sono cuciti la bocca. I profughi che hanno inscenato la clamorosa manifestazione provengono dall’Iran, si sono accampati sui binari della ferrovia transfrontaliera da venerdì scorso e minacciano di ricorrere a uno sciopero della fame a oltranza se non verranno tolti gli sbarramenti. «Tutte le persone – ha spiegato il portavoce dell’Acnur Adrian Edwards – hanno il diritto di chiedere asilo, indipendentemente dalla loro nazionalità e di esporre individualmente i loro casi. Devono essere fornite informazioni appropriate alle persone ferme ai posti di frontiera. In aggiunta devono essere assicurate in loco delle sistemazioni ». Edwards ha aggiunto che si sta sviluppando in Europa «una nuova situazione umanitaria cui serve attenzione urgente». Finora l’Acnur ha aiutato 150 persone a tornare volontariamente nelle ultime 72 ore in Grecia Intanto ieri la Commissione europea si è detta pronta a offrire tre miliardi di euro alla Turchia per gestire la crisi migratoria nel Paese. L’esecutivo comunitario ha fatto sapere di «essere al lavoro per stabilire il quadro giuridico per un Fondo rifugiati per la Turchia» allo scopo di «coordinare » le azioni da finanziarie per garantire protezione ai rifugiati siriani in Turchia. La decisione si inserisce nel quadro della strategia dell’Ue per la gestione dei flussi migratori, e già nel vertice del Consiglio europeo di ottobre si era proposto di mettere sul piatto tre miliardi di euro per aiutare la Turchia, con cii i leader Ue discuteranno domenica in occasione del vertice informale di Bruxelles. I fondi «saranno dati nel modo più rapido e flessibile possibile» all’interno del percorso di rafforzamento delle relazioni bilaterali Ue-Turchia. «Con questo fondo rifugiati per la Turchia traduciamo in pratica le nostre intenzioni », ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, convinto del fatto che «l’Unione europea ha bisogno di rafforzare la cooperazione con la Turchia ». E gli effetti si vedono. Infatti si è già registrato un «drastico» calo degli arrivi di migranti in Grecia nel week-end. Lo riporta l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, specificando che solo 155 persone hanno raggiunto le isole greche via mare domenica, rispetto alle centomila registrate in tutto il mese di novembre. Il portavoce dell’Organizzazione Joel Millman ha rilevato che il drastico calo può essere attribuito anche ai maggiori controlli delle autorità turche negli ultimi giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Arrivi PROTESTA Profughi iraniani sui binari al confine greco-macedone (Reuters)
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