venerdì 31 ottobre 2014
Scoppia il caso Lazio: conti regionali non a posto, stop ai fondi. Il mancato rispetto del patto di stabilità alla base del congelamento delle risorse.
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Sbloccati i fondi delle paritarie 2014, con (amara) sorpresa finale. Ieri la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’erogazione di parte dei 220 milioni di euro ancora mancanti dello stanziamento complessivo per questo anno finanziario, ma all’appello mancano i 24,1 milioni di euro che erano destinati alle paritarie del Lazio. Motivo? La Regione non ha rispettato i parametri del patto di stabilità sotto il quale sono finiti questi fondi, e quindi «sono stati accantonati». L’ok all’erogazione, invece, arriva per i restanti 195,8 milioni di euro, che andranno alle altre Regioni. La vicenda. I 220 milioni di euro sono la quota che nel 2014 sono stati recuperati rispetto al taglio effettuato in legge di stabilità 2014. Dopo il recupero, i fondi sono finiti per il sesto anno consecutivo, nel percorso della Conferenza Stato-Regioni. Per l’erogazione serve un accordo tra le parti che assegna poi le risorse alle Regioni con destinazione le scuole paritarie, materne comunali incluse. Ma lungo il cammino, 120 dei 220 milioni sono stati sottoposti al patto di stabilità, invece di essere subito destinati alle scuole. Ora lo sblocco, che giunge quasi in extremis. Il rischio di perderli era alla porta. Il caso Lazio. Una beffa amara e preoccupante per le paritarie di questa Regione: 768 scuole dell’infanzia (di cui 285 comunali), 211 elementari, 99 medie e 95 superiori. Per loro c’è il concreto rischio di perdere i 24 milioni di euro già stanziati. Un colpo durissimo al morale e soprattutto alle casse degli istituti. Il ministero. «Siamo soddisfatti per la positiva conclusione di una vicenda che si trascinava da troppo tempo – dichiara il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi – anche se resta la forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare nella Regione Lazio. A rischio c’è il servizio pubblico fornito dalle paritarie laziali, comprese quelle comunali. Questo caso dimostra, ancora una volta, che, così com’è impostato, il sistema della distribuzione delle risorse alle paritarie non regge. Noi crediamo che si debba essere rigorosi nei controlli ma anche nella tempistica di distribuzione». I rischi. Sbloccati i fondi, con il decreto interministeriale firmato dai ministri Giannini (Istruzione), Lanzetta (Affari regionali) e Padoan (Finanze), ora i 195,8 milioni di euro «sono trasferiti alle Regioni per il sostegno alle scuole paritarie». Saranno dunque le Regioni a svolgere l’attività di assegnazione, anche se «in coordinamento con gli Uffici scolastici regionali», che nel passato avevano gestito la vicenda. Un ulteriore passaggio burocratico che preoccupa non poco le organizzazioni della scuola paritaria. In Parlamento. La questione di fiducia posta sul decreto «SbloccaItalia» ha fatto decadere tutti gli emendamenti, tra cui quello presentato da Gian Luigi Gigli (Per l’Italia) che chiedeva di assegnare tutti i fondi per le paritarie al capitolo di spesa del ministero. Da parte sua il governo ha accolto un ordine del giorno in tal senso, ma soltanto parlando di «raccomandazione» e non di «impegno».
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