martedì 3 marzo 2015
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Buona scuola e paritarie: due le ipotesi al vaglio del governo. La prima riguarda la possibilità, per le famiglie, di detrarre dalle tasse una percentuale della retta pagata alle scuole. L’entità della detrazione sarà direttamente proporzionale alla consistenza del fondo che, a questo proposito, sarà costituito. La partita con il ministero delle Finanze è ancora tutta aperta ma, dalle ultime indiscrezioni, pare che l’esecutivo sia orientato a prevedere un fondo di una cinquantina di milioni di euro. Nelle ultime ore è circolata anche la voce di una detrazione fino a 4mila euro per famiglia. Questa misura, però, potrebbe anche non essere confermata in sede di limatura del testo da sottoporre ai ministri. Una seconda ipotesi sul tavolo, abbandona la strada delle detrazioni fiscali per imboccare quella del sostegno alla disabilità. In sostanza, secondo gli estensori di questa proposta, lo Stato potrebbe dare direttamente nuove risorse alle scuole paritarie, ma soltanto in proporzione agli alunni portatori di handicap. Secondo dati recenti, gli alunni con disabilità iscritti alle scuole paritarie sarebbero circa 12mila. Se dovesse prevalere quest’orientamento, sarebbe escluso, quindi, un intervento diretto a favore delle famiglie. Queste, dunque, le opzioni su cui l’esecutivo sarà chiamato a dibattere e a pronunciarsi pubblicamente. Le due ipotesi, però, non hanno il medesimo “peso” come dice chiaramente il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, che ha avuto l’idea, sostenuta dal ministro Stefania Giannini, di inserire anche un “capitolo paritarie” nella Buona scuola. «Quella che ci prepariamo a varare – ricorda – è una riforma di sistema che ha quindi necessità di una visione di sistema. Caratteristica che, a mio avviso, è contenuta nella proposta di introdurre le detrazioni fiscali per le famiglie, che quindi sono sostenute nella loro libertà di scelta educativa, diritto tutelato dalla Costituzione. Prevedere contributi per il sostegno alla disabilità va bene ma è una misura tampone che non ha visione di sistema. Siamo chiamati ad aprire una strada nuova con strumenti nuovi». La proposta delle detrazioni fiscali (o del “bonus” per le famiglie incapienti), è stata raccolta e rilanciata da 44 parlamentari di diversi schieramenti che, attraverso Avvenire, hanno inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Sul contenuto del documento si è aperto un acceso dibattito, con toni sovente sopra le righe soprattutto sui social network, come ha ricordato ieri la deputata del Pd Simona Malpezzi, una dei firmatari, oggetto di attacchi feroci su Twitter e Facebook. «Chi, in queste ore, dice che un sostegno alle famiglie che mandano i figli alle scuole paritarie, toglierebbe risorse alle statali, fa un’affermazione profondamente cattiva, perché non vera», ha sottolineato l’ex-ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer, intervenuto, ieri pomeriggio a Milano, a un convegno dell’associazione Treellle. «In Italia – ha aggiunto – va fatta maturare di più la consapevolezza della necessità di un vero pluralismo educativo, come del resto ci chiede da anni l’Europa. Tenere le scuole in mondi separati se non addirittura conflittuali, non fa bene al nostro sistema d’istruzione». Che, da ormai quindici anni, è costituito da scuole statali e scuole paritarie.
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