mercoledì 14 settembre 2016
Le associazioni diocesane in campo: le donne vanno aiutate. Presentate le cinque istanze di depenalizzazione della pratica.
San Marino, parte la campagna per la vita
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Cinque istanze presentate all’attenzione dei legislatori della Repubblica di San Marino, con l’obiettivo di introdurvi l’aborto. Lì dove, da sempre, l’equilibrio demografico è garantito dal principio della tutela della vita fin dal grembo materno, con alti standard di sostegno e protezione della maternità. L’iniziativa ha sollevato l’indignazione della Diocesi di San Marino-Montefeltro, che con le sue associazioni e aggregazioni laicali ora è pronta ad assumere iniziative atte a far conoscere e sensibilizzare la popolazione sulle conseguenze della pratica abortiva. Oltre che a proporre due controistanze in difesa della vita. Una legge, quella sull’aborto, che lascerebbe sola la donna, oltre che infrangere apertamente la Dichiarazione dei diritti dei cittadini, in cui si prevede esplicitamente per ogni madre il diritto all’assistenza e alla protezione della comunità. Le “istanze d’Arengo” sono uno dei tre istituti di democrazia diretta previsti nell’ordinamento della Repubblica di San Marino, che prevede che i cittadini maggiorenni possano presentare richieste di pubblico interesse direttamente alla Reggenza, affinché le sottoponga all’esame del Consiglio Grande e Generale. Le istanze depositate e giudicate ammissibili vengono discusse e votate obbligatoriamente dal Consiglio Grande e Generale entro il semestre di durata in carica della Reggenza. In particolare, su quelle presentate per introdurre l’aborto (cioè per depenalizzarlo in casi particolari, come le gravidanze riguardanti donne minorenni, che versano in condizioni di emarginazione o disagio sociale, che siano vittime di violenze sessuali) il Consiglio sarà chiamato a discutere già dalla prossima settimana. Ecco perché, questo l’obiettivo delle associazioni e aggregazioni diocesane, deve aprirsi subito «nel paese un dialogo sul tema della difesa della vita, quella del bambino e della madre, ma anche quella del malato e dell’anziano». Si comincia questo venerdì, alle ore 21, presso la Sala Montelupo del Castello di Domagnano, dove avrà luogo una pubblica conferenza sul tema 'Uno di noi: affinché nessuno sia lasciato indietro - Riflessioni e testimonianze sulla tutela e la promozione della vita e della maternità nella Repubblica di San Marino'. L’appuntamento sarà occasione per presentare una brochure in tema e soprattutto per la sottoscrizione di altre due istanze d’Arengo «orientate – spiega la nota degli organizzatori – a riaffermare la dignità della vita fin dal concepimento e a richiedere un maggior coinvolgimento delle associazioni, accanto al pubblico, per il sostegno e la tutela della vita in ogni sua fase». San Marino d’altronde ha fortemente iscritta nella propria tradizione e identità nazionale la difesa della libertà, l’accoglienza della persona e la tutela della sua incolumità, «particolarmente dei deboli e di chi si trova in stato di necessità». «In un mondo dove la maggioranza degli Stati ha abbracciato una cultura individualistica e dello scarto che non rispetta la vita – continuano le associazioni sammarinesi – il nostro piccolo Stato ha una responsabilità universale e può diventare una luce di speranza, un Paese in cui si afferma una diffusa cultura della vita, fondata prima di tutto sulla ragione ». Ma non è tutto: le motivazioni che non trovano d’accordo le associazioni sulla formulazione e sui contenuti delle cinque istanze d’Arengo pro-aborto sono anche quelle legate a una scarsa considerazione «della dignità della donna e del ruolo della famiglia e della società civile».
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