giovedì 7 gennaio 2016
Accolto il ricorso di 19 aziende salentine: «Dia loro i documenti». Le Politiche agricole dovranno chiedere ai pm di Lecce le carte relative alle autorizzazioni concesse allo Iam per importare il batterio nel 2010.
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Adesso tocca al ministero. Il Tar del Lazio ha ordinato al dicastero delle Politiche agricole di fornire alcuni documenti amministrativi relativi alla gestione dell’emergenza Xylella in Salento. Accogliendo il ricorso presentato da diciannove aziende agricole della provincia di Lecce sull’illegittimità del silenzio-rigetto del ministero quanto alla richiesta di accesso agli atti presentata dai ricorrenti nell’aprile scorso.  Le aziende agricole avevano chiesto, in particolare, di accedere all’autorizzazione fornita all’'Istituto agronomico Mediterraneo' (Iam) per l’introduzione del batterio Xylella nell’ambito di un workshop scientifico del 2010 e a tutti gli atti del Comitato tecnico scientifico costituito nel settembre 2014 sul batterio, oltre al parere del Comitato fitosanitario nazionale. Documentazione acquisita in originale della Procura di Lecce, nell’ambito del procedimento a carico di dieci indagati (tra i quali il commissario straordinario dimissionario, Giuseppe Silletti) che ha portato al sequestro di tutti gli ulivi infetti per i quali era stata disposta l’eradicazione. Il Tar ha rilevato che «nonostante l’amministrazione non sia in possesso della documentazione richiesta, può estrarne copia dietro autorizzazione dell’autorità giudiziaria» e solo il diniego di quest’ultima può impedirne il rilascio. Di conseguenza, è stato intimato alle Politiche agricole d’inoltrare richiesta alla Procura leccese entro trenta giorni, per poi fornire copia degli atti ai ricorrenti. Insomma, «si tratta di un importante successo delle aziende – secondo gli avvocati Luigi Paccione e Valentina Stamerra, legali delle stesse– nella incessante battaglia legale che stanno portando avanti a tutela dei lori diritti». Non è di poco conto la questione legata a quelle autorizzazioni allo Iam. Scrive infatti la Procura leccese nella ordinanza di sequestro degli ulivi che «in merito all’importazione di materiale infetto proveniente dal Belgio e dall’Olanda (per quel workshop del 2010, ndr) dall’indagine sono emerse gravi irregolarità nella documentazione di accompagnamento del materiale stesso». A proposito sempre dell’inchiesta giudiziaria, al momento nessuno dei dieci indagati (oltre a Silletti, i ricercatori di Cnr barese, Iam e università di Bari) ha presentato istanza al Tribunale del Riesame. Quanto invece alla gestione dell’emergenza, si attendono le decisioni del governatore pugliese, Michele Emiliano, al quale il ministero delle Politiche agricole e la Protezione civile hanno inviato una lettera chiedendo cosa intende fare per contrastare il disseccamento degli ulivi salentini. Lo stato di emergenza, poi, dovrebbe finire a inizio febbraio, ma non si esclude una chiusura anticipata, dopo le dimissioni del commissario straordinario Giuseppe Silletti, visto che non è stato nominato un sostituto o un 'facente funzioni'. L’Ue, intanto, attende la risposta del-l’Italia alla lettera di messa in mora inviata all’inizio di dicembre, a causa della «insufficiente attuazione delle misure di contrasto alla Xylella».
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