lunedì 22 agosto 2016
Negli ultimi 50 anni, secondo il Wwf, le superfici bianche si sono ridotte di oltre il 40%. E senza queste barriere naturali le rocce rotolano verso valle.
Meno ghiacciai, più frane: allarme sulle Alpi
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Se le montagne franano la colpa è anche del cambiamento climatico. Il crollo di un versante della cima dolomitica della Piccola Croda Rossa, settimana scorsa, non sembra essere avvenuto per caso. Secondo la Società Americana di geologia, infatti, lo scioglimento dei ghiacciai provocato dal riscaldamento globale è una causa diretta dell’erosione e dell’attività sismica. Il ghiacciaio, per sua natura, frena e contiene le rocce e il terreno in quota. Se però si squaglia, aumenta il pericolo di scivolamento a valle: l’energia immagazzinata si libera, scatenando così frane e smottamenti. Il problema riguarda da vicino anche i monti italici. Secondo l'ultimo rapporto del WWF, pubblicato alla fine dell'anno scorso, i ghiacciai alpini si sono ridotti negli ultimi 50 anni di ben il 40%: sulle Alpi si è passati dai 519 chilometri quadrati del 1962 agli attuali 368. Tra i più colpiti, il ghiacciaio dei Forni, nel parco dello Stelvio, quelli del Timorion, del Lys, della Lex Blanche e del Rutor in Valle d'Aosta, della Ventina in Lombardia, del Careser e del Mandrone-Adamello in Trentino, della Vedretta Alta e di Vallelunga in Alto Adige. Trattandosi dei ghiacciai più grandi, il restringimento è stato più visibile. Ma tutti i ghiacciai si sono rimpiccioliti e più di 200 sono oggi totalmente scomparsi. C’è un altro dato preoccupante, sempre legato al surriscaldamento planetario. Negli ultimi 25 anni sono spariti più di duemila miliardi di litri d'acqua dolce nelle Alpi centrali, pari a quattro volte il lago Trasimeno. Per il 14° anno di fila, la fusione dei ghiacciai italiani è aumentata: il picco si è avuto nel 2015, solo nel 2003 era andata peggio. La situazione pare destinata a complicarsi, se è vero che il mese scorso ha segnato un nuovo record della temperatura media mondiale: dal 1880 non faceva così caldo. La colonnina del termometro sale verso l’alto ovunque, incluso l’Artico, la più grande riserva di ghiaccio del pianeta. La tendenza è ormai in atto da vent’anni e non sembra reversibile, a meno che si decida di fare sul serio nella lotta all’inquinamento , principale causa dell’effetto serra.  

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