mercoledì 23 aprile 2014

​Nel pomeriggio la firma di un protocollo d'intesa per rilanciare il polo siderurgicio di Piombino.
Ultima colata per lo storico altoforno

COMMENTA E CONDIVIDI
Le parole del Papa, che a margine dell'udienza generale di mercoledì scorso in piazza San Pietro ha chiesto di fare "ogni sforzo" per "riaccendere la speranza" degli operai della Lucchini di Piombino, lo storico altoforno a rischio chiusura, non sono cadute nel vuoto. Un vertice a Palazzo Chigi, convocato dal premier Matteo Renzi mercoledì pomeriggio, ha portato uno spiraglio di luce nella delicata vicenda. Per oggi pomeriggio alle 18 è prevista la firma del protocollo d'intesa sul polo siderurgico che dà lavoro a 4500 persone. "Si è chiuso il vecchio altoforno, noi vogliamo scommettere su una nuova area a caldo, che produca acciaio, come è sempre stato nella storia di Piombino, e che lo faccia in modo ambientalmente più compatibile, all'avanguardia in Europa, per rilanciare Piombino e la sua siderurgia a livello mondiale" ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine di un incontro a Firenze con i sindacati dei lavoratori della Lucchini. "Bisogna fare una bonifica di quei siti che sono inquinati - ha spiegato Rossi -, il governo ha dato disponibilità a mettere finanziamenti (50 milioni annunciati mercoledì, ndr), bisogna garantire a Piombino una logistica adeguata, quindi pretendiamo che si prendano impegni seri per fare investimenti sulla viabilità, Tirrenica compresa". Il presidente Rossi ha assicurato che la Regione farà tutto il possibile: "Siamo determinati e tenaci, vogliamo combattere insieme ai lavoratori per far sì che Piombino torni ad essere nuovamente un polo siderurgico moderno, ed eccellenza, come lo è sempre stato per l'Europa". Soddisfatti anche i sindacati. "Serve un futuro per l'area a caldo e la dignità dei lavoratori, quelli diretti e quelli dell'indotto, che passi dal lavoro e non solo dall'assistenza. Sono questi gli obiettivi che occorre centrare con l'accordo di programma" ha detto il segretario generale della Cisl toscana, Riccardo Cerza, al termine dell'incontro in Regione. Nella fase di transizione i sindacati chiedono che per i lavoratori non ci sia solo assistenza, con gli ammortizzatori sociali tradizionali, ma lavoro, che si traduce nella disponibilità ad impiegarli in attività sussidiarie come le bonifiche, i lavori portuali e altri interventi conseguenti al progetto di riconversione. "Il grande obiettivo che si pone l'accordo, che mi auguro venga firmato già stasera, - ha proseguito il sindacalista della Cisl - è far rimanere la produzione di acciaio a Piombino, con un'area a caldo basata su tecnologie nuove, integrando un Corex con un forno elettrico. Per trasformare il progetto in realtà occorre un investitore: gli interventi che dovrebbero essere contenuti nell'accordo servono a creare le condizioni perché trovi vantaggioso fare quell'investimento".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: