mercoledì 11 marzo 2015
​ «Il Tar ha soltanto deciso chi può annullarle»  E Renzi rilancia la legge sulle unioni civili. La sentenza del Tar.
Tar e nozze gay, ecco la verità
In Italia ha più ragione chi sbaglia per primo? di Marco Tarquinio
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Le nozze all’estero tra persone dello stesso sesso «non si possono trascrivere: questo dice il Tar del Lazio» e sempre secondo il Tar «l’atto di cancellazione non lo devono fare prefetti, ma i giudici, ma la sostanza rimane, perciò la pronuncia ha dato ragione a noi dal punto di vista giuridico », dice il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, tornando sul pronunciamento del Tribunale amministrativo. «Se si vanno a sposare all’estero e pretendono di trascrivere l’atto in Italia fanno una cosa contraria alla legge. Non esiste il turismo nuziale o il federalismo matrimoniale». Così adesso «ci saranno altri gradi di giudizio e vedremo se è lo Stato o un magistrato a dover cancellare l’atto ». E gli stessi concetti sono annotati anche dal Forum delle associazioni familiari: «L’attuale disciplina nazionale non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei registri dello stato civile». Mentre il leader dei Moderati, Giacomo Portas (eletto alla Camera nel Pd), sostiene che «il nostro Paese debba avviare un percorso per riconoscere le unioni gay, ma questo senza fughe in avanti personali».  E infatti il premier Matteo Renzi rilancia la legge sulle unioni civili. «È la volta buona», assicura: «Ho preso un impegno con gli italiani. Siamo già in discussione in Parlamento». Ma gli alleati di governo dell’Ncd già si smarcano: «Siamo pronti ad intervenire – spiega proprio Alfano – sull’accesso agli ospedali, tutela patrimoniale dopo morte, ma le pensioni di reversibilità costerebbero circa 40 miliardi di euro e non credo questa sia una priorità ». Aggiunge Maurizio Sacconi che su questo «non sarà possibile invocare né disciplina di partito, né di coalizione. La stabilità del governo non può dipendere dalle leggi eticamente sensibili».  Reazione immediata, tuttavia. Il senatore Pd Sergio Lo Giudice ribatte sulle pensioni: «La Corte di giustizia dell’Unione europea, le cui sentenze sono vincolanti per gli Stati membri, ha stabilito sin dal 2008 che negare la reversibilità alle unioni civili fra persone dello stesso sesso costituisce una violazione». Usare i contributi versati da gay e lesbiche «per pagare pensioni da cui loro sono esclusi viola le disposizioni comunitarie». Dura replica anche da un altro Pd, Alessandro Zan: «Alfano continua a dare i numeri, ponendo nuovamente un veto sulla pensione di reversibilità alle coppie omosessuali, forse non ha ancora capito che non è e non sarà lui a decidere». E il Pd romano insiste: «Roma si è messa in prima fila per il riconoscimento alle unioni di fatto degli stessi diritti della famiglia tradizionale, aprendo loro la registrazione all’anagrafe capitolina», fa sapere Fabrizio Panecaldo, capogruppo Pd di Roma Capitale. Intanto il sito di Vladimir Luxuria sarebbe stato stato hackerato dall’Isis: sulla home page compare il solito rettangolo nero la scritta in inglese «Hacked by the Islamic State (Isis)». Luxuria racconta: «Ho fatto subito denuncia alla Polizia Postale, che sta controllando per capire da dove arriva l’attacco».
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