mercoledì 24 agosto 2016
Branciaroli: «La fede, una lotta continua»
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Branciaroli legge Manzoni. L’artista delle grandi passioni affronta il grande peccatore e la madre di tutte le conversioni: ieri sera, l’attore preferito da Giovanni Testori e dallo stesso don Giussani è tornato a Rimini con 'La Notte dell’Innominato', la lettura manzoniana che più di ogni altra associa la cupezza del dolore al guizzo della Misericordia. Schopenauer e papa Francesco, la lotta eterna con il Male e la metamorfosi del Meeting, che l’attore frequenta da anni. Letti, ovviamente, con tutta la visceralità di Branciaroli. Partiamo dai Promessi Sposi: 'Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia'. Le parole di Lucia dimostrano che c’è davvero misericordia per tutti? Sapete cosa mi stupisce? Che di solito, leggendo questo passo, tutti vedono la conversione dell’Innominato ma non il ruolo di Lucia, mentre senza di lei quella conversione non ci sarebbe stata. Non voglio togliere importanza alla decisione di cambiare vita, ma per il cristiano nessuno si salva da solo e ciò che fa Lucia è un bene eroico. Cosa c’è di eroico, visto che Lucia sta cercando innanzitutto di salvarsi? Lucia ha la certezza che le sue preghiere saranno ascoltate, la sua fede è granitica, eppure non esita a pagare un prezzo altissimo, promettendo alla Vergine la propria castità. Compie uno dei massimi sacrifici: il sacrificio della carne. Un bel sacrificio, ma definirlo addirittura eroico... Non siamo ipocriti, per una persona normale del mondo odierno, se escludiamo le culture orientali, il corpo è centrale e tutti noi siamo attaccatissimi alla carne, anche se abbiamo perso la percezione del suo rapporto con la fede, tant’è vero che della sessualità abbiamo una visione distorta e bigotta e per contro non crediamo nella resurrezione del corpo. Per questo, il voto di Lucia è eroico ed esalta la potenza della fede. Lucia incarna dunque alla perfezione il titolo del Meeting: 'Tu sei un bene per me'. Ossia, nessuno si salva da solo? Esatto, e dirò di più. Dostoevskij avrebbe spiegato questa conversione con decine di pagine di elaborazione psicologica; in Manzoni invece è così repentina in quanto, grazie all’atto di amore di Lucia, la Misericordia cala dall’Alto. Lucia è il bene dell’Innominato. Chi è Lucia nella nostra vita? Ciascuno ne incontra una o più d’una e, se ci credi, sai che i morti ti assistono. Quest’anno si parla molto della trasformazione del Meeting, degli sponsor che se ne sono andati, di un certo disinteresse per la politica. Ricchezza, egemonia, potere sono peccati per i quali bisogna chiedere Misericordia? Io ho un’idea del peccato un tantino diversa da quella canonica, nel senso che l’atto contro Dio e contro l’uomo è quello davvero potente, che produce sofferenza e morte. Al contrario, quelli della politica e dell’economia sono peccatucci e spesso si additano dei peccati che tali non sono: le banche 'sfruttano' la povera gente, ma le banche fanno credito e creano sviluppo... Vede, l’Europa è fondata sul denaro perché quello è rimasto l’unico valore vero, nel nostro tempo. Se non hai più un’etica assoluta, gli altri valori non esistono. Ma così non rischiamo di derubricare tutto a 'peccatuccio'? Parlo da artista e non da penalista, e dico che i peccatori 'leggendari' come l’Innominato, con tutto il peso anche simbolico del loro peccato, non li trovi più nel mondo di oggi. Alcuni politici vicini a Cl sono stati accusati di corruzione e concussione. Ammesso che siano provati, questi non sono grandi peccati? Questi signori non sono dei grandi peccatori ma sono dei gran ... perché hanno piallato l’immagine del movimento facendo cose che probabilmente hanno generato anche del bene, ma che hanno cancellato la capacità del movimento di fare ancora più bene alla comunità nazionale. I nemici di Cl accusano il Meeting di aver annacquato la propria identità. Cosa ne pensa? Qualche decennio fa, Cl era più puntuta nel commentare i fatti politici e di costume, non so dire se stia cambiando o se in questa fase cripti i propri giudizi, ma dico che non è la sola a farlo, perché siamo tutti condizionati da una grande campagna mirata a edulcorare il nostro linguaggio e il nostro pensiero, una campagna che cancella i grandi peccati dalla società perché così facendo cancella la Croce di Cristo. L’Anti-Cristo di Soloviev esiste ed è la laicité dei francesi che rifiutano le radici cristiane dell’Europa, è la cultura che rifiuta l’esistenza del male, è l’economia che cancella la fame, la medicina che seda per non soffrire... e tutto questo è finalizzato a cancellare il dolore e il peccato, e con essi la necessità stessa della Croce. Ma il grande Schopenauer insegna che non si sfugge al dolore, alla malattia e alla morte. Qual è la sua idea della fede? Il Cristianesimo è una lotta continua per raggiungere la perfezione, senza mai riuscirvi, e la fede è questa tensione, che non si arresta neanche di fronte al dolore e, nel peccato, invoca la Misericordia. Lei crede? Il punto non è se io ho fede e mi fido di lei, ma se la mia fede si fida di me: lei c’è, ma a volte tu non sei all’altezza. È una lotta continua.
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