domenica 4 settembre 2016
​I geologi stanno seguendo con attenzione l'evoluzione post terremoto e cercano di approfondire gli studi sulla faglia della Laga.
Terremoto, i volontari tra chi non va in tendopoli
Lo sciame sismico migra verso nord
COMMENTA E CONDIVIDI

Il pericolo: «La lunghezza dell’espressione superficiale della faglia per cui si ha evidenza di attività recente è compatibile con l’occorrenza di terremoti di magnitudo M 6.6». L’ipotesi: «Gli approfondimenti di sismologia storica hanno riguardato in gran parte la sequenza sismica del 1639, spesso considerata come il risultato dell’attivazione della sorgente della Laga». Le conclusioni: «I dati finora acquisiti evidenziano che la sequenza del 1639 non costituisce il risultato dell’attivazione improvvisa dell’intera sorgente della Laga. Un evento con tali caratteristiche non è riportato nei cataloghi sismici e la faglia della Laga deve essere considerata attualmente come una sorgente silente per quanto attiene al terremoto con la massima magnitudo attesa».

Le scosse telluriche dal 24 agosto al 4 settembre (Ingv)Sono stralci di un articolo scientifico del 2002, firmato da alcuni scienziati dell’Ingv, del Cnr e della Protezione civile, secondo il quale nell’area colpita dal sisma del 24 agosto i sismologi si aspettano un terremoto di magnitudo maggiore di quello che si è verificato, pur non potendo dire quando un simile disastro potesse (o possa) manifestarsi.Per questa ragione, mentre scriviamo, il Dipartimento della Protezione Civile sta seguendo minuto per minuto la 'migrazione' dello sciame sismico verso Nord, segnalata ieri su Avvenire, esattamente come monitorò nel 2009 l’importante sciame sismico che interessò il Reatino: eravamo in estate, a pochi mesi dal terremoto dell’Aquila. Gli esperti, in verità, stanno ancora cercando di capire quale sia la sorgente precisa degli eventi tellurici che hanno devastato  Amatrice e dintorni; sorgente che è stata individuata prima tra i monti abruzzesi della Laga e poi in corrispondenza del monte Vettore, nell’Ascolano. Si cerca di comprendere anche quale significato abbiano le quattromila e più repliche, alcune delle quali hanno raggiunto persino la magnitudo 5: i report dei geologi parlano di «attivazione di un sistema di faglie» che, a partire dall’area tra Accumoli e Norcia starebbe generando uno sciame sismico in direzione Sud-Est di tipo tradizionale e uno in direzione Nord, con una biforcazione che interessa Norcia da un lato e il Maceratese dall’altro, da monitorare invece più attentamente perché potrebbe trattarsi di nuove fratture indipendenti dall’evento del 24 agosto, che quindi potrebbero condurre a nuovi sismi di una certa importanza. Come avvenne nel terremoto del 1997 che attraversò Umbria e Marche. Lo studio dei terremoti del passato (Accumoli fu colpita nel 1627 da un sisma di magnitudo 5.3) non aiuta a sapere 'quando' ma 'cosa' aspettarsi. Perciò è importante l’articolo che abbiamo citato: ha smontato un’ipotesi che per anni aveva tenuto banco e cioè che il terremoto di Amatrice del 1639, di cui si conservano alcune testimonianze dell’epoca, abbia avuto un’intensità tale da considerare 'scarica' la faglia della Laga. Un’analisi dei monumenti edificati prima di quell’anno ha consentito di appurare che l’intensità di quel sisma fu minore, inducendo i sismologi a riconsiderare la situazione della Laga, definita per l’appunto «una sorgente silente», capace di scatenare un terremoto 6.6.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: