mercoledì 18 maggio 2016
Rembado: occorrono figure in grado di svolgere attività di animazione Coinvolgere i docenti su base volontaria non credo sia la soluzione migliore
Scuole aperte d'estate? Serve professionalità
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«Bella idea per una sperimentazione ». Ma «se si pensa di farla diventare un evento diffuso servirà un confronto più serio». All’indomani dell’annuncio del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di voler dare vita al progetto «Scuola al centro», cioè all’apertura nei mesi di luglio e di agosto delle medie e superiori, il mondo della scuola appare piuttosto freddino. «Fare questa sperimentazione – spiega Giorgio Rembado presidente dell’Associazione nazionale presidi – è positivo, ma servono risorse e profes- sionalità che non si possono inventare in poche settimane ». La proposta del ministro Giannini, ribadita in un’intervista al quotidiano romano Il Messaggero, prevede infatti che nei due mesi estivi per eccellenza, gli istituti medi e superiori restino aperti per accogliere i ragazzi che altrimenti avrebbero come unico luogo di aggregazione la strada. «Credo che abbiano bisogno di un luogo sicuro dove incontrarsi in pace e scoprire possibilità diverse per impegnarsi » spiega il ministro nell’intervista rilasciata mentre si trovava in Giappone per il G7 su ambiente ed educazione.  Una proposta che dovrebbe partire, grazie anche al finanziamento di dieci milioni di euro, in quattro grandi città: Milano, Roma, Napoli e Palermo. Ad essere coinvolte dovrebbero essere soprattutto le scuole situate nelle periferie e nelle zone con maggiori disagi sociali. Ma sarà un modo diverso di vivere la scuola, assicura ancora il ministro, spiegando che in quei due mesi «pensiamo allo sport, a scuole di musica, teatro» così come a «laboratori artistici». Tutte proposte che potrebbero incontrare il favore dei ragazzi e delle ragazze. Anche alla luce di queste intenzioni, il presidente dell’Anp Rembado ribadisce «la necessità che nel progetto si trovino figure professionali adatte a svolgere attività di animazione e non penso che coinvolgere i docenti, anche se volontariamente, sia la soluzione migliore». Per non parlare delle strutture scolastiche che per «svolgere quelle attività avrebbero bisogno di palestre, piscine e altri ambienti adatti», ma questo patrimonio non appare affatto diffuso. Del resto immaginare di svolgere anche in questi due mesi estivi lezioni o attività didattica come durante l’anno scolastico sarebbe impensabile. E non solo per costi e personale di sorveglianza e pulizia. «Ma ci pensa a studenti chiusi in scuole non attrezzate per ospitare persone con il caldo» si domanda Rembado. Comunque nessuna chiusura preconcetta per il progetto illustrato dal ministro e che dovrà essere messo nero su bianco. Sicuramente «sarà necessario un confronto più approfondito sulle abilità e le professionalità da mettere in campo, se in futuro si vorrà estendere questa sperimentazione» ribadisce il presidente del presidi italiani. Dal fronte sindacale nessuna reazione ufficiale, se si eccettuata l’Anief che bolla l’annuncio del ministro Giannini come «il solito spot». Neppure sui siti dei sindacati confederali, così come su quello dello Snals, compare una minimo commento. Al contrario i quattro maggiori sindacati della scuola sono proiettati all’ormai imminente sciopero generale del 20 maggio, che dovrebbe mobilitare tutto il personale della scuola su una piattaforma rivendicativa che - questa sì – campeggia nei loro siti. Tra i motivi della mobilitazione l’apertura di un confronto per arrivare alla stipula del contratto nazionale atteso da sette anni, la valorizzazione dei docenti e la fine di tutto il precariato, che secondo i sindacati di categoria non è affatto terminato con il piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona scuola.
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