lunedì 2 maggio 2016
Legittimo non punire il giovane ucraino Roman Ostriakov per il furto per fame del valore di 4 euro. In un supermercato a Genova si era messo in tasca una confezione di wurstel e del formaggio.
La Cassazione: rubare per fame non è reato
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È entrato al supermercato, si è guardato in giro ed è andato dritto nel reparto dei freschi. Lì ha preso una confezione di wurstel e due pezzi di formaggio e se li è messi in tasca. Poi ha tirato su una confezione di grissini e si è diretto in cassa per pagare solo i grissini. Prima di uscire dal supermercato, però è stato fermato: un altro cliente lo ha denunciato per furto. 4 euro e 7 centesimi presi indebitamente. È iniziata così nel 2012 la vicenda giudiziaria di Roman Ostriakov, un giovane clochard che vive in strada a Genova e si è trovato costretto a rubare del cibo. Già, perché la fame non guarda in faccia nessuno. E fino a oggi nemmeno la giustizia era parso guardare troppo alla realtà dei fatti. E a quei 4 euro e 7 centesimi. La Corte di appello di Genova, infatti, lo scorso 12 febbraio 2015, in secondo grado, aveva confermato sei mesi di reclusione con la condizionale e 100 euro di multa nei confronti di Roman Ostriakov. Quella sentenza, però, è stata annullata oggi dalla Corte di Cassazione perché «non sussiste il reato» e soprattutto perché non è punibile chi ruba per far fronte a una «imprescindibile esigenza di alimentarsi» trovandosi in stato di necessità. In altre parole, con questo verdetto la Suprema Corte ha giudicato legittimo non punire un furto per fame del valore di 4 euro per wurstel e formaggio. A fare ricorso in Cassazione non è stato il giovane ucraino senza fissa dimora, ma il Procuratore generale della Corte di Appello di Genova che aveva chiesto che l'imputato fosse condannato non per furto lieve, come stabilito dai giudici in primo e secondo grado, ma per tentato furto dal momento che Roman era stato bloccato prima di uscire dal supermercato dal personale di sicurezza allertato da un altro cliente. Ecco, oggi, i supremi giudici pur affermando che quello commesso da Roman è stato un furto consumato e non tentato, hanno dato ragione al Procuratore generale della Corte di appello di Genova e riequilibrato quel destino che all'inizio è sembrato troppo punitivo per Roman Ostriakov.
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