sabato 1 agosto 2015
Da Milano la richiesta di 83 ministri di tutto il mondo.
COMMENTA E CONDIVIDI
Una task-force internazionale per difendere il patrimonio artistico e culturale del mondo. È l’appello lanciato nel corso della Conferenza internazionale dei ministri della Cultura organizzata all’Expo dal ministero dei beni Culturali, alla quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. I recenti e drammatici eventi di distruzione del patrimonio culturale, colpito da catastrofi naturali, come in Nepal o da atti terroristici, come a Palmira in Siria, hanno acceso i riflettori sulle ricchezze culturali che rappresentano l’identità e la memoria storica non solo di un popolo ma di tutta l’umanità. «La cultura è il cibo della mente ma anche e soprattutto uno strumento di dialogo fra i popoli» spiega Dario Franceschini dall’Auditorium dell’Esposizione universale, completamente tappezzato dalle immaginisimbolo di Pompei, all’apertura della conferenza che ha riunito per due giorni a Milano 83 ministri dei beni culturali di tutto il mondo. «La Scala e il Cenacolo non sono solo patrimonio italiano ma dell’umanità intera, sono valori comuni e universali» ha detto il ministro alle delegazioni presenti. Per questo motivo, «la comunità internazionale ha il dovere di mobilitarsi » per proteggere i beni culturali minacciati in diverse aree del mondo e tutelarli dal terrorismo. Per la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bukova, «gli attacchi contro la cultura sono crimini dell’umanità». Bukova chiede di utilizzare i «caschi blu anche per la cultura», di includere cioè nelle missioni di pace dell’Onu anche la responsabilità di proteggere i beni culturali. «Lo abbiamo già fatto in Mali – ha aggiunto – dove sono stati ricostruiti dall’Unesco beni deliberatamente distrutti». La prima giornata della conferenza ha visto gli interventi di 27 ministri, fra cui anche quello palestinese, Rula Mayaah, che ha puntato il dito contro Israele per i «crimini contro il patrimonio culturale di Gerusalemme e Betlemme» e quello tunisino Latifa Lakhdar, che ha sottolineato i recenti «attacchi subiti per colpire la memoria e l’dentità della Tunisia». Mentre il ministro del Nepal, Kripasur Sherpa, ha ricordato che il terremoto del 25 aprile ha distrutto mezzo milione di abitazioni e gran parte dei monumenti dichiarati patrimonio dell’Umanità dell’Unesco». Per Matteo Renzi, che ha concluso i lavori della prima giornata, l’idea dei caschi blu della cultura «è una grande proposta». «La cultura – ha detto Renzi – è innanzitutto la carta d’identità di un popolo» ed è quello che «salverà il nostro Paese».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: