sabato 31 gennaio 2015
​Alla scuola dell’infanzia Enrico Toti al Pigneto, gestita dal Comune di Roma, per la seconda volta in due giorni i genitori hanno chiamato la polizia municipale perché due classi erano senza maestra.
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Tra i veri problemi della Capitale, degni secondo il segretario Cei Galantino di più attenzione rispetto alle unioni civili, c’è sicuramente quello delle scuole. Alla scuola dell’infanzia Enrico Toti al Pigneto, gestita dal Comune, per la seconda volta in due giorni i genitori hanno chiamato la polizia municipale perché due classi erano senza maestra. L’assenza non era stata sostituita e 40 di bambini tra i 3 e i 4 anni erano stati radunati in palestra in attesa di qualcuno che li controllasse. A denunciare il caso, niente affatto isolato, è l’agenzia  Redattore Sociale.  Basta l’assenza di una maestra a mandare in tilt il servizio: le nuove norme entrate in vigore il 7 gennaio con delibera comunale 236/2014 non prevedono sostituzioni. «La maestra titolare doveva sottoporsi a un intervento, lo si sapeva da tempo – lamenta una mamma – ma abbiamo dovuto lasciare i bambini con la maestra di sostegno perché la supplente non è stata mandata».  Di solito i bambini delle classi scoperte vengono smistati nelle altre classi fino al raggiungimento del numero massimo per legge, 26. Superato il quale, se manca la supplente, la scuola va in tilt. Va peggio nei nidi, dove il rapporto adulto/bambini deve essere di uno ogni sette.
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