mercoledì 13 gennaio 2016
Il blocco previsto dalla legge di Stabilità ha scatenato a fine anno la corsa alle aperture. (A. M. Mira)
L'intervista all'ex giocatore: «C'è una tecnica per ipnotizzarti»
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Il governo aveva assicurato di voler ridurre il numero delle slot, ma la legge di stabilità sta provocando l’effetto contrario. Le macchinette potrebbero, infatti, aumentare più del 10 per cento. È l’effetto della norma, contenuta nel maxiemendamento approvato il 23 dicembre, che prevede che dal 2016 sarà autorizzata solo la sostituzione delle slot esistenti, «bloccando – si leggeva nella Relazione tecnica – la possibilità che ne vengano emesse di aggiuntive». Così, in vista del blocco, previsto al 31 dicembre 2015, è stata una vera e propria corsa alla richiesta del 'nulla osta', il titolo abilitativo necessario per installare le macchinette in sale, bar e altri esercizi commerciali. Il 27 novembre 2015 le slot in esercizio erano esattamente 340.785, come riferito dal Ministero dell’Economia e della Finanze in risposta ad un’interrogazione del deputato di Sel, Giovanni Paglia. Dati ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ma pochi giorni fa proprio la direzione dei giochi dell’Agenzia ha inviato una circolare agli uffici regionale con l’obiettivo di «pervenire a una base di riferimento certa» del numero degli apparecchi. Cosa è successo in poche settimane da far sballare i conti? La legge di stabilità che potrebbe far arrivare altre 40-50mila macchinette. Lo si legge con chiarezza propria nella circolare nella quale si spiega che questo 'censimento' delle slot è necessario per «dare attuazione alla previsione normativa» contenuta nella Stabilità che, come abbiamo spiegato, «dal 1 gennaio 2016 è precluso il rilascio di nulla osta per gli apparecchi che non siano sostituivi di nulla osta di apparecchi in esercizio». Così si invitano gli uffici regionali a «processare le richieste di nulla osta pervenute entro e non oltre il 31 dicembre 2015», chiudendo le pratiche non oltre il 20 gennaio. Tempi strettissimi, dunque. Ma non solo. La direzione giochi dell’Agenzia chiede, infatti, ai propri uffici di essere aggiornata costantemente, ancor prima dello scadere del termine, per poter così «provvedere al monitoraggio» delle domande. Che, come detto, hanno avuto un vero boom in vista della data capestro del 31 dicembre. Così, se fossero tutte accettate (ma se in regola non ci sarebbe motivo per non farlo) si potrebbe arrivare al circa 390mila slot, ritornando ai livelli di alcuni anni fa quando si era giunti a 400mila. Con tanti saluti alla riduzione promessa. Appena due mesi fa il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, aveva annunciato l’intenzione del governo di ridurre le slot del 25%, almeno 100mila macchinette in meno. Invece ne potremmo avere 50mila in più. Un incremento molto probabilmente provocato, oltre che dalla data ultimativa, anche dall’abolizione della maxi tassa da 500 milioni sulle slot contenuta nella Legge di stabilità 2015 e eliminata nella Legge di stabilità 2016, dopo un mezzo flop (incassati solo 300 milioni con un mare di ricorsi). Non ha funzionato da deterrente l’aumento della tassazione, il Preu (il Prelievo erariale) passato dal 13% al 17,5%, che comunque è compensato dal calo del payout, cioè la percentuale di vincite sul giocato, passato da un massimo del 74% al 70%. Per questa modifica le attuali macchinette dovranno essere modificate o sostituite, obbligando sale e bar a uno stop per alcuni giorni. Ma intanto arriveranno le 50mila nuove di zecca.
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