giovedì 22 settembre 2016
Preoccupa il Rapporto di Cittadinanzattiva Il Miur: «Abbiamo investito sei miliardi». Lo studio ricorda che due terzi degli istituti non possiedono la certificazione di agibilità statica Bizzarri: «La situazione è difficile e lo sarà per molti anni ancora».
Allarme: una scuola su 3 costruita in zona sismica
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«La situazione dell’edilizia scolastica è difficile e lo sarà per molti anni ancora, nonostante gli interventi governativi fin qui realizzati». È preoccupato, il commento di Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva, ai dati del XIV Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola, realizzato dall’associazione, che l’ha presentato ieri. Questi i dati principali dello studio, realizzato attraverso un «monitoraggio civico» su 150 edifici scolastici di tutta Italia e tramite i dati ufficiali forniti dal Miur.

«Più di una scuola su dieci – si legge nel Rapporto – ha lesioni strutturali; in un caso su tre gli Enti locali non effettuano gli interventi strutturali richiesti. Un istituto scolastico su tre si trova in zone ad elevata sismicità e soltanto l’8% è stato progettato secondo la normativa antisismica».

Due terzi delle scuole, prosegue lo studio di Cittadinanzattiva, non possiedono la certificazione di agibilità statica. Prendendo in esame i locali scolastici, emerge inoltre che le aule sono in «discrete condizioni strutturali», ma spesso sono «troppo piccole» e «non hanno sussidi adatti agli studenti con disabilità». Nella metà delle scuole mancano le palestre e, in un istituto su quattro, si mangia in locali impropri. In un caso su tre i cortili diventano parcheggi. Infine, bagni ancora senza carta igienica e sapone (assenti rispettivamente nel 37% e nel 50% delle scuole). 

«Crediamo sia doveroso – prosegue Adriana Bizzarri – che gli enti locali in questi giorni dichiarino quanti siano gli edifici sottoposti a verifica di vulnerabilità sismica (avrebbero dovuta farla entro marzo 2013) e l’esito di tali accertamenti; quanti siano gli edifici adeguati sismicamente; ai Dirigenti delle scuole che ne sono sprovvisti chiediamo che provvedano immediatamente a dotarsi di Documento di valutazione dei rischi e di Piani di emergenza, per essere in grado di fronteggiare situazioni emergenziali. Chiediamo, infine, che i cittadini delle zone terremotate non vengano esclusi dalle decisioni e dal lungo percorso legato alla ricostruzione, per evitare soluzioni irrazionali, ritardi, sprechi, e per fare tesoro delle migliori esperienze, come il nostro report evidenzia tra le scuole terremotate di Emilia, Abruzzo, Molise». 

 Commentando i dati del Rapporto, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha ricordato che il governo ha «stanziato 6 miliardi di euro per l’edilizia scolastica» e che «il solo Ministero del- l’Istruzione ha finanziato 13.300 interventi, di cui oltre il 60% conclusi». Intervenendo durante il question time, il ministro ha aggiunto che «il Governo ha messo l’edilizia scolastica e le misure per la prevenzione e l’azione antisismica tra le priorità fin dall’inizio del mandato», sottolineando che «non possiamo intervenire sulla collocazione delle scuole» in zone sismiche «ma abbiamo il dovere di pianificare e programmare gli interventi necessari».

«A oggi – ha detto Giannini – sull’antisismica sono stati stanziati e spesi 240 milioni per 432 interventi concreti su scuole che avevano una chiara criticità in questo senso. Le vicende recenti ci hanno spinto con immediatezza e responsabilità a destinare ulteriori risorse» come gli «oltre 20 milioni l’anno, permanenti, per approfondire l’indagine sulle scuole risultate inagibili, poche rispetto alla verifica che la protezione civile ha fatto». Per il ministro l’impegno del Governo sull’edilizia scolastica è «chiaro, determinato e costante » e si sta attuando «con strumenti assolutamente innovativi, mai presenti prima nelle mani dei governi italiani», come «la programmazione unica nazionale».

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