mercoledì 18 maggio 2016
In campo l’Acri. Dopo l’estate i bandi per i progetti. Saranno investiti in tre anni Progetto chiave in un Paese in cui un milione di ragazzi è indigente. Nannicini: «Ora vogliamo accelerare».
Al via il fondo anti-povertà da 400 milioni
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Per un sussidio universale 'di cittadinanza' è ancora presto in Italia. Ma per una misura, sempre rivolta a tutti ed estesa all’intero territorio nazionale, di contrasto alla povertà educativa dei minori, un altro passo fondamentale è stato posto. In campo ci sono fondi fino a 400 milioni di euro in tre anni, assicurati dalle Fondazioni di origine bancaria associate all’Acri. Una mossa necessaria in un Paese in cui, stando alle statistiche, circa un milione di minori vive in condizioni di povertà assoluta e quasi la metà di quelli in età scolare non ha mai letto un libro (a parte quelli di scuola). «Ora ci proviamo – ha detto lo 'sponsor' dell’iniziativa nel governo, il sottosegretario alla presiden- za del Consiglio Tommaso Nannicini – con un progetto su scala nazionale. Un progetto sperimentale ma non 'all’italiana', per cui si usa questo approccio quando i soldi scarseggiano. È sperimentale perché in questo campo vogliamo davvero imparare. Se dovesse funzionare, avremo una mappatura del fenomeno e questo ci darà le indicazioni per creare una misura strutturale».  L’intervento in sé era già previsto dall’ultima Legge di stabilità. Ora, a fine aprile il governo e le fondazioni hanno firmato il protocollo d’intesa che dà avvio al nuovo fondo. Ed è «alla firma » il decreto del ministero dell’Economia che assicura sempre alle fondazioni un credito d’imposta pari al 75% delle somme impegnate. Per il via vero e proprio manca però ancora qualche pietra, ma «vogliamo accelerare », ha aggiunto Nannicini che per fare il punto sull’iniziativa ha scelto un luogo-simbolo: la biblioteca comunale 'Collina della pace', che sorge alla borgata Finocchio, estrema periferia est della capitale, in un immobile sequestrato alla banda della Magliana. Ora entro un mese governo, Acri e Forum del Terzo settore nomineranno i 12 componenti (4 a testa, integrati da 2 esperti, uno dell’Isfol e uno a testa dell’Eief, Istituto Einaudi per l’economia e la finanza, privi di compenso) del comitato d’indirizzo strategico, che potrà così riunirsi e individuare gli 'ambiti tematici'. Solo dopo l’estate partiranno i primi bandi per i progetti da finanziare, che dovranno sempre avere come 'capofila' una realtà del Terzo settore e dovranno puntare a un’integrazione fra soggetti pubblici (scuole, biblioteche, ecc.) e privati.  La parte del leone, per i fondi, la fanno le Fondazioni ex bancarie. Saranno loro a finanziare, con 120 milioni l’anno fino al 2018, i progetti predisposti per rimuovere gli ostacoli ai processi educativi dei minori. Si dovranno sviluppare grosso modo su due filoni: da un lato interventi territoriali per creare luoghi educativi, come scuole 'fuori orario'; dall’altro progetti personalizzati di tutoraggio per i minori in difficoltà. «Il bello di questa iniziativa – ha affermato Giuseppe Guzzetti – è che nasce dal basso: se non fosse così, morirebbe prima di cominciare.  Ci sono tutti gli elementi per far bene, a partire dalla grande sintonia che abbiamo riscontrato col sottosegretario Nannicini», ha proseguito il presidente dell’Acri, pur ricordando ancora una volta il trattamento fiscale applicato nei loro confronti dal governo che «nel 2015 ci ha quadruplicato le tasse». Sul Fondo, però, nessun problema: «Le Fondazioni sono già da tempo – ha detto ancora Guzzetti – la 'prima frontiera' che si occupa di questi temi, l’infanzia povera, l’infanzia negata. È un fenomeno sociale drammatico che un Paese civile non può consentire. Il governo ha grande sensibilità però». Inoltre l’Acri aveva già scelto d’impegnarsi in questo ambito, come sancito «nella mozione finale del congresso di Lucca e poi illustrato a papa Francesco nell’udienza del 20 giugno 2015». In Italia la povertà dei minori viene alimentata anche da quella educativa e dalla dispersione scolastica: il 70% non ha mai visitato un sito archeologico , il 35% un museo e il 45% non ha mai fatto attività sportiva. Nannicini ha spiegato che i 400 milioni «sono più che sufficienti, gli interventi saranno pochi ma guidati da una visione di insieme e dovranno creare un effetto leva per aumentare le risorse». Il Fondo sarà gestito tecnicamente da un operatore individuato dall’Acri (forse la Fondazione con il Sud). «È una sfida importante per tutti – ha concluso Pietro Barbieri, portavoce del Forum Terzo settore –, per mettere in campo il meglio superando alcune difficoltà di raccordo con le istituzioni».
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