sabato 21 marzo 2015
​Da settembre operativi i nuovi Centri per scongiurare l'aumento dei "né studio né lavoro". Percorsi personalizzati e un Patto formativo firmato da ciascun studente.
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Scuole serali addio. Da settembre cambia l’istruzione degli adulti, con una particolare attenzione alle fasce deboli e agli stranieri. A ciascun iscritto sarà proposta la stipula di un “Patto formativo individuale”, con la possibilità di adattare il percorso scolastico alle proprie esigenze di vita e di seguire fino al 20% delle ore di lezione attraverso moduli online Dal 31 agosto, dunque, cessano di funzionare i Centri territoriali per l’educazione degli adulti e i corsi serali per il conseguimento di diplomi di scuola superiore ed entrano in attività i Cpia (Centri per l’istruzione degli adulti). Ai nuovi Centri sarà affidata la gestione dei percorsi di primo livello (per il conseguimento del diploma di scuola media) e i corsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana per stranieri. I percorsi di secondo livello saranno invece realizzati dalle scuole superiori, con tre indirizzi: tecnica, professionale e artistica. Entro il 30 settembre, le scuole dovranno stipulare accordi di rete per «favorire gli opportuni raccordi» - si legge nella circolare del Ministero dell’Istruzione che fissa tempi e modalità di avvio dei nuovi Centri – con i percorsi offerti dai Cpia. La stessa circolare fissa al 31 maggio (e, comunque, non oltre il 15 ottobre), il termine per le iscrizioni ai 124 Cpia che il Miur ha stabilito di attivare. Per accompagnarne l’esordio, già quest’anno sono stati avviati 56 Cpia in otto regioni.  Ai percorsi di primo livello potranno iscriversi gli adulti (sopra i 18 anni), anche con cittadinanza non italiana, che non hanno ottemperato all’obbligo di istruzione o che non sono in possesso del diploma di scuola media inferiore. Ai Centri si potranno iscrivere anche i sedicenni che non hanno concluso il primo ciclo di istruzione. Ai percorsi di secondo livello, si potranno invece scrivere adulti, sia italiani che stranieri, in possesso della qualifica di scuola media, che vorranno conseguire il diploma di istruzione tecnica, professionale o artistica. Infine, ai percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, potranno iscriversi adulti stranieri. I corsi sono finalizzati al raggiungimento di un livello di conoscenza non inferiore ad A2 del Quadro comune europeo elaborato dal Consiglio d’Europa.  Il bacino di utenza dei nuovi Cpia è potenzialmente elevato. Secondo i dati elaborati dall’Indire, negli ultimi sei anni sono stati erogati, da Cpt e scuole serali, quasi 130mila corsi, frequentati da più di due milioni di studenti. Gli attestati rilasciati hanno superato il milione.  «L’iscrizione ai percorsi di istruzione – spiega nella circolare il direttore generale del Miur, Carmela Palumbo – costituisce per l’adulto, anche straniero, un importante momento di decisione che ha indubbie ricadute sul personale progetto di vita e di lavoro e rappresenta una rilevante occasione di confronto e di interlocuzione con le istituzioni scolastiche, finalizzata ad agevolare e favorire una scelta pienamente rispondente alle esigenze individuali, anche in una prospettiva orientativa». In particolare, i Cpia guarderanno con particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione, a partire dai 2 milioni di Neet, giovani che non studiano e non lavorano. In un solo anno scolastico, Cpt e corsi serali ne hanno intercettati quasi 200mila, tra non occupati e disoccupati, mentre più di 20mila sono stati i pensionati che si sono iscritti ai corsi e più di 160mila gli stranieri. Importante sarà anche l’azione di contrasto alla dispersione scolastica. Nell’ultimo anno sono stati 132mila i giovani adulti (16-29 anni) frequentanti percorsi di istruzione, mentre quasi 40mila (pari al 12% dell’intera utenza), gli studenti tra i 16 e i 19 anni.
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