giovedì 18 dicembre 2014
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Prima di tutto, Franco Bomprezzi si sentiva un giornalista. Vero. Pieno. Di razza. Uno che studiava, si informava e faceva domande scomode. Su questioni scomode. Lui che la vita aveva messo in una posizione scomoda.Franco Bomprezzi era il direttore di Superando.it e da un po’ di tempo presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità. «Questa mattina - ha scritto proprio LEDHA - è morto Franco Bomprezzi, il nostro presidente. Era ricoverato da alcuni giorni presso il Centro Clinico NEMO dell’Ospedale Niguarda di Milano. “Franco era molto di più che il presidente di LEDHA. Era un punto di riferimento per tutte le persone con disabilità e per tutti coloro che lottano per i diritti”, commenta Maria Villa Allegri, vicepresidente di LEDHA. Non appena possibile verrà data comunicazione sull’allestimento della camera ardente e sulla data di celebrazione dei funerali.LEHDA ci tiene a far sapere che, come avrebbe voluto Franco, si svolgeranno regolarmente tutti gli appuntamenti che la Lega aveva già in programma per la giornata di domani, 19 dicembre, a Milano: il convegno Come passare dalla sola assistenza all’inclusione, presso l’Università di Milano e il concerto Eugenio Finardi & AllegroModerato per LEDHA presso il PIME «Entrambi gli eventi verranno dedicati alla memoria di Franco Bomprezzi, che fino all’ultimo ha dedicato ogni sua energia alla promozione dei diritti delle persone con disabilità e alla costruzione di un mondo migliore per tutti». Conclude Giovanni Merlo, direttore di LEHDA: “Vogliamo così raccogliere e proseguire l’impegno che Franco ha lasciato in eredità a tutti noi.Vita l'ha ricordato con Riccardo Bonacina. «Francone,guardava le cose con un amore tale da volerle cambiare, voleva che ogni giorno fosse migliore di quello appena passato e voleva che ogni incontro fosse generativo». Il "suo" giornale, Superando.it, l'ha ricordato con affetto, ripubblicando uno degli ultimi testi pubblicati da Franco nel suo blog FrancaMente del settimanale «Vita», intitolato semplicemente Liberi di volare e scritto in queste settimane di malattia. «È un testo che più di mille parole racconta Franco nel migliore dei modi possibile». Qui potete leggerlo tutto. Si conclude così: «In un Paese nel quale sembra che nulla funzioni, ho trovato la conferma che non è vero, non c’è da disperarsi».
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