sabato 30 luglio 2016
​Intervista a Morcone (Viminale): vanno redistribuiti i minori non accompagnati dai quattordici ai diciotto anni.
Migranti, «le Regioni si muovano»
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Accoglienza redistribuita e diffusa in tutte le regioni per i minori non accompagnati, come per gli adulti, ma solo per i più grandi, quelli tra i 14 e i 18 anni. Per superare una «situazione insopportabile ». Quella dei cinque Comuni siciliani e calabresi, luoghi dei maggiori sbarchi, sui quali «si è scaricata gran parte dell’accoglienza dei minori». Lo spiega Mario Morcone, capo del Dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno. Che se la prende con la «scarsa generosità delle Regioni che non hanno condiviso l’accoglienza in maniera più giusta». Per questo il governo ha presentato un emendamento al decreto sugli Enti locali che prevede questi interventi. «Sarebbe stato meglio un provvedimento organico – ammette Morcone – ma era necessario fare presto». Per gli adolescenti, dunque, si attiveranno le prefetture di tutte le Regioni e sarà così sufficiente la quota di 45 euro al giorno, prevista per gli adulti, mentre per i più piccoli, che richiedono maggiore attenzione, i Comuni dovranno integrare per pagare i servizi necessari. Infine «andrebbe fatto molto di più» per combattere la tratta delle ragazzine.

 

Dottor Morcone, perché avete deciso di prendere questa iniziativa? Ho proposto io l’inserimento dell’emendamento, pur senza entusiasmo, per sollevare da una condizione ormai onestamente divenuta insop- portabile i sindaci di Palermo, Catania, Messina, Augusta e Reggio Calabria. Il problema è che se le Regioni fossero state un po’ più generose e avessero condiviso l’accoglienza dei minori in maniera più giusta, senza scaricare tutto su quei cinque poveretti, non ci sarebbe stato bisogno dell’emendamento. Ma non è stato così. Ed è prevalso altro. A questo punto siamo costretti per aiutare i sindaci siciliani più quello di Reggio Calabria, che sono quelli in un mare di guai, a utilizzare per i minori lo stesso meccanismo che viene utilizzato per gli adulti.

 

Ma i fondi sono sufficienti? I Comuni dicono che non bastano. Li abbiamo noi. Paghiamo noi.

 

Sempre 45 euro al giorno? Non c’è quindi la necessità di arrivare a 80120 euro come chiedono le strutture accreditate per i minori nel Nord? No. A questo punto i centri fuori regione di sbarco li facciamo noi, li faranno i prefetti. E quindi bastano i 45 euro.

 

Ma basteranno davvero per tutti? I minori non richiedono un’accoglienza e assistenza particolare? Devo precisare che l’emendamento è limitato esclusivamente ai minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Non per i più piccoli. Su questo la responsabilità dei sindaci devo dire che è stata piena, nel senso che si rendono conto che se arriva un bambino di 8-9 anni non solo se lo tengono, ma devono fornire tutti i servizi necessari. E riconosco che lo stanno facendo. Ma per l’accoglienza di un ragazzo di 16-18 anni non posso pagare 80-120 euro al giorno, significherebbe rubare i soldi. Piuttosto bisognerebbe capire cosa hanno fatto nel passato con questi soldi…

 

Lo abbiamo visto con l’inchiesta 'Mafia Capitale'. Dove i minori non accompagnati erano definiti l’affare migliore...

 

Appunto…

 

Ma come mai in questi ultimi mesi stanno arrivando così tanti minori? Siamo ormai a più del 15 per cento per ogni sbarco. Vi siete dati una spiegazione?

 

Ci sono due o tre etnie più coinvolte. In primo luogo gli egiziani. C’è, infatti, una parte dell’Egitto dove la scelta di investire sul proprio figlio minore è tradizionale. Per questo, da quel Paese arriva un mare di minori. Poi c’è l’Albania, addirittura diventata una specie di imbarazzante Erasmus: vengono le famiglie col minore, lo lasciano, ad esempio, in Emilia Romagna o in Veneto e se ne vanno. E poi ci sono eritrei, gambiani, nigeriani. Il tema dei minori è legato comunque a questi ragazzi che si rendono conto evidentemente hanno una speranza di futuro se sopravvivono all’arrivo in Europa.

 

È poi c’è quella parte di ragazzine nigeriane che vengono sfruttate…

 

È il tema della tratta. Una questione sulla quale va rilanciata un’iniziativa forte. Perché è veramente grave e preoccupante.

 

Negli ultimi sbarchi ne abbiamo viste veramente tante.

 

Lo confermo. È un tema vero e delicato. Mi rendo conto che dovremmo davvero fare molto di più.

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