giovedì 26 giugno 2014
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Il disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia, la conoscenza dei documenti della Chiesa, il nesso tra vangelo della famiglia e legge naturale, i problemi educativi, i rapporti tra i coniugi. Ma anche separati e divorziati, convivenze, unioni omosessuali, nullità del matrimonio, teoria del gender. Si parla di tutto. Con franchezza, trasparenza, realismo. Un linguaggio di verità che non fa sconti, non edulcora e non nasconde. Così il documento presentato in vista del prossimo Sinodo dei vescovi, “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” – il cosiddetto Instrumentum laboris - assume davvero l’aspetto di una rassegna dettagliata e precisa sulla situazione della famiglia del mondo. Non si tracciano analisi e non si tirano conclusioni. Nelle 77 pagine del testo vengono riassunte soltanto le indicazioni giunte dalle migliaia di questionari diffusi nel novembre dello scorso anno, all’indomani della decisione di Papa Francesco di dedicare il Sinodo straordinario dell’ottobre 2014 e poi quello ordinario del 2015, alla riflessione sulla famiglia. Tanti i problemi elencati, tante i punti caldi, le situazioni di sofferenza e di disagio che verranno affrontati e discussi dalle due assemblee episcopali e che nessuno vuole nascondersi. Su tutto però una certezza: “La famiglia è una risorsa inesauribile e una fonte di vita per la pastorale della Chiesa”. Una premessa che è anche una nota di speranza perché, tra le tante risposte giunte alla segreteria del Sinodo, tra tanti allarmi e tanti motivi di preoccupazione, sembra di intravvedere, soprattutto nei giovani, “una nuova primavera per la famiglia”. Certo, i conflitti generazionali esistono e lasciano ampie tracce nelle considerazioni che episcopati, parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi, università hanno inviato a Roma. Come non mancano segnali di un crescente distacco sulla possibilità di inquadrare l’insegnamento della Chiesa nell’ambito delle nuove tendenze culturali, ma si evidenzia con chiarezza – e il documento preparatorio lo mette in luce – “un rinnovato desiderio di famiglia”. Una tendenza non casuale che la Chiesa intende leggere e accogliere in quella prospettiva di misericordia più volte raccomandata anche da papa Francesco, che “apre alla continua conversione e alla continua rinascita”.
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